La Marmolada verso la scomparsa: un futuro fosco per il ghiacciaio delle Dolomiti
Le previsioni per il ghiacciaio della Marmolada sono fosche: entro il 2024, secondo gli studiosi, il ghiacciaio più grande delle Dolomiti potrebbe scomparire. La sua fusione è in atto da tempo, con un ritmo allarmante. Il ghiacciaio sta perdendo dai 7 ai 10 centimetri di spessore al giorno, e negli ultimi cinque anni ha visto sparire 70 ettari della sua superficie, un’area equivalente a 98 campi di calcio. Dall’inizio delle misurazioni scientifiche nel 1888, la Marmolada si è ritirata di 1.200 metri, con un innalzamento di quota della fronte a 3.500 metri di altitudine.
Un responso allarmante dalla Carovana dei ghiacciai
La ‘Carovana dei ghiacciai’, una campagna promossa da Legambiente, Cipra e il Comitato Glaciologico italiano, ha lanciato un allarme sulla drammatica situazione della Marmolada. Le analisi condotte dagli esperti hanno portato a un responso inequivocabile: la fusione del ghiacciaio è irreversibile. La Carovana dei ghiacciai, attraverso la sua attività di monitoraggio e sensibilizzazione, vuole porre l’attenzione sull’impatto del cambiamento climatico sui ghiacciai e sull’urgenza di adottare misure per contrastare questo fenomeno.
Il grido d’allarme per la Marmolada e per il futuro del pianeta
La scomparsa imminente della Marmolada è un segnale allarmante, un monito per l’intero pianeta. Il ghiacciaio è un simbolo di bellezza e di fragilità, e la sua fine rappresenta una perdita significativa per il patrimonio naturale italiano e per l’intero ecosistema. È fondamentale agire con urgenza per contrastare il cambiamento climatico, per preservare il nostro pianeta e le sue meraviglie naturali. La responsabilità di salvaguardare il futuro della Marmolada, e di tutti i ghiacciai del mondo, è di tutti noi.