Il grido d’allarme delle associazioni alpine
Le sezioni Avs, Cai e Sat delle valli dolomitiche hanno lanciato un appello urgente per contrastare il problema del traffico che affligge le strade dei passi durante i mesi estivi. Secondo le associazioni, la situazione è ormai insostenibile, con un impatto negativo sia sulla qualità della vita degli abitanti che sull’esperienza dei turisti. L’afflusso massiccio di auto, macchine da corsa e moto genera un inquinamento crescente che compromette la bellezza e la serenità di questi luoghi unici.
Un pedaggio non basta
Le associazioni respingono l’idea di un pedaggio sulle strade dei passi, proposta da alcune associazioni turistiche ed economiche. “Chi può permettersi una Porsche non sarà scoraggiato da un pedaggio”, afferma Norbert Frenademez del Cai Val Badia. Secondo le associazioni, un pedaggio non sarebbe efficace nel ridurre il traffico e non affronterebbe il problema alla radice.
La proposta: chiusura temporanea dei passi
Le associazioni alpine ripropongono una soluzione che da anni chiedono: la chiusura temporanea delle strade dei passi al traffico privato nei mesi estivi. Questa misura, ritenuta la più razionale, permetterebbe di ridurre drasticamente l’inquinamento e di migliorare la qualità della vita di tutti coloro che vivono e visitano le valli dolomitiche. La chiusura temporanea, che potrebbe essere attuata in determinati orari o giorni della settimana, consentirebbe di preservare la bellezza e la tranquillità di questi luoghi, offrendo ai turisti un’esperienza più autentica e sostenibile.
Un compromesso necessario
La chiusura temporanea dei passi dolomitici è una proposta che solleva importanti questioni. Da un lato, è comprensibile la preoccupazione delle associazioni alpine per l’impatto ambientale e la qualità della vita degli abitanti. Dall’altro, la chiusura delle strade potrebbe avere un impatto negativo sull’economia locale, soprattutto per il turismo. Un compromesso potrebbe essere trovato con la creazione di alternative sostenibili come il trasporto pubblico o il bike sharing, e con la promozione di un turismo più consapevole e responsabile.