Svolta nelle indagini sulla morte del 18enne a Treviso
Un’automobilista 35enne è stata iscritta nel registro degli indagati con l’ipotesi di omicidio stradale per la morte di Cheick Tidiane Bance, 18enne trovato morto a Treviso nella notte tra sabato e domenica. La donna, che aveva inizialmente segnalato il corpo come vittima di un incidente pirata, sarà interrogata domani dal sostituto procuratore che coordina l’inchiesta.
La svolta nelle indagini è arrivata dopo l’autopsia sulla vittima, come confermato dalla Procura di Treviso. Le lesioni riscontrate sul corpo sarebbero compatibili con l’investimento da parte della stessa Renault Clio della donna. L’impatto avrebbe fatto scoppiare un pneumatico anteriore della vettura, danneggiando anche un cerchione.
La ricostruzione dell’incidente
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la donna, che fa l’infermiera, avrebbe investito il giovane con la sua auto nella notte tra sabato e domenica. Dopo l’incidente, avrebbe allertato le forze dell’ordine, sostenendo di aver scorto il corpo del ragazzo sul ciglio della strada e di averlo identificato come vittima di un incidente pirata.
L’autopsia ha però svelato la verità, portando gli inquirenti a indagare sulla donna. Le lesioni sul corpo del 18enne, compatibili con l’investimento da parte della Renault Clio, e il danno al pneumatico e al cerchione dell’auto della donna hanno fornito prove cruciali per la svolta nelle indagini.
Considerazioni sull’incidente
Questo caso solleva importanti questioni sulla responsabilità individuale e sulla necessità di chiarezza e trasparenza nelle indagini. L’incidente mette in luce la fragilità della vita umana e la gravità delle conseguenze di un incidente stradale. È fondamentale che le indagini siano condotte con accuratezza e professionalità per garantire giustizia alla vittima e ai suoi familiari.