Milei si reca in Messico per l’ultradestra globale
Il presidente argentino Javier Milei si appresta a partecipare per la terza volta ad un evento dell’ultradestra globale, questa volta in Messico. Dopo le sue presenze alle conferenze dell’Azione Politica Conservatrice (Cpac) a Washington e in Brasile, Milei è stato invitato a portare un messaggio sulla “impellente necessità di continuare a lottare per la libertà in America Latina e nel mondo”.
L’annuncio è stato fatto dagli organizzatori della conferenza in Messico e confermato dal portavoce della Presidenza argentina, Manuel Adorni, che ha precisato che Milei “non terrà incontri di natura ufficiale” e che non è prevista una bilaterale con il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador.
Un viaggio per affari e libertà
Il portavoce Adorni ha specificato che l’obiettivo del viaggio è un incontro con uomini d’affari “con caratteristiche che potrebbero essere rilevanti per il futuro dell’Argentina”.
La partecipazione di Milei a questo evento conferma la sua adesione all’ultradestra globale, un movimento che si sta affermando in diversi paesi del mondo e che si basa su valori come la libertà individuale, il libero mercato e la riduzione del ruolo dello stato nell’economia.
La sua presenza in Messico potrebbe essere interpretata come un tentativo di costruire una rete di contatti con altri leader di destra in America Latina e di promuovere un’agenda politica che si basa su questi principi.
Un viaggio che alimenta le polemiche
La decisione di Milei di partecipare a questo evento in Messico alimenta le polemiche, in quanto molti lo accusano di essere un leader populista e di voler instaurare un regime autoritario in Argentina. La sua adesione all’ultradestra globale potrebbe essere vista come un segnale di allineamento con movimenti politici che si basano su valori controversi e che potrebbero mettere a rischio la democrazia e i diritti umani.