Sovraffollamento relativo e carenze di personale
Il carcere di Tolmezzo, in provincia di Udine, ospita 147 detenuti, di cui 17 in regime di 41 bis, in una struttura con una capienza di 149 posti. Sebbene non vi sia sovraffollamento in termini assoluti, l’associazione Nessuno Tocci Caino, dopo una recente visita, ha rilevato un sovraffollamento relativo nel settore di alta sicurezza, con 123 detenuti su 100 posti. L’associazione ha anche evidenziato una carenza di personale in alcune figure chiave, come ispettori, sovrintendenti e commissari, mentre l’area educativa è composta da 5 educatori, come da pianta organica.
Criticità materiali e problemi con la serra
Nessuno Tocci Caino ha segnalato diverse criticità materiali, tra cui la mancanza di acqua calda nelle celle, dove i bagni sono angusti e privi di doccia interna. Una sala della barberia, invece, dispone solo di acqua calda. Un problema serio, secondo l’associazione, riguarda gli internati al 41bis, che hanno espiato la pena ma restano sottoposti alla misura di sicurezza della casa lavoro. Le continue avversità meteorologiche che mettono fuori uso la serra impediscono di offrire un lavoro continuativo, necessario per giustificare la misura di sicurezza. La direttrice, Irene Iannucci, cerca di trovare un lavoro alternativo, ma due internati sono stati dichiarati inabili al lavoro dalle autorità sanitarie. Nessuno Tocci Caino considera inaccettabile l’applicazione della misura di sicurezza della casa lavoro nei confronti di chi è inabile al lavoro.
Mancanze strutturali e giudizio positivo
L’associazione ha anche rilevato la mancanza di un’area contabile e di un garante cittadino. Nonostante le criticità riscontrate, Nessuno Tocci Caino ha espresso un giudizio positivo sull’operato del dirigente e del comandante della struttura.
Un quadro complesso
La situazione del carcere di Tolmezzo, come emersa dal rapporto di Nessuno Tocci Caino, presenta un quadro complesso. Se da un lato la struttura non è sovraffollata in termini assoluti, dall’altro il sovraffollamento relativo nel settore di alta sicurezza e le carenze di personale in alcune figure chiave rappresentano un problema. La mancanza di acqua calda nelle celle, l’impossibilità di garantire un lavoro continuativo per gli internati al 41bis e la mancanza di un’area contabile e di un garante cittadino sono ulteriori criticità da affrontare. È importante sottolineare che la direttrice si sta adoperando per trovare soluzioni, ma è necessario un intervento più strutturale per migliorare le condizioni di detenzione e garantire il rispetto dei diritti dei detenuti.