Un’emergenza nazionale: 42 litri di acqua sprecati su 100
L’Italia è alle prese con un’emergenza idrica che si traduce in una dispersione di acqua impressionante. Secondo uno studio della Cgia, per ogni 100 litri di acqua immessa nella rete per usi civili, solo 58 litri arrivano effettivamente all’utente finale. I restanti 42 litri, pari a 3,4 miliardi di metri cubi, si perdono lungo la rete idrica nazionale. Questo significa che quasi la metà dell’acqua immessa nella rete non raggiunge il suo destinatario finale, un problema che si traduce in spreco di risorse preziose e in un aumento dei costi per le famiglie e le imprese.
Il Sud Italia: la zona più colpita
La situazione è particolarmente critica nel Sud Italia, dove le perdite idriche sono significativamente più elevate rispetto al Nord. A Potenza, ad esempio, il 71% dell’acqua immessa nella rete non arriva ai rubinetti delle abitazioni. Seguono Chieti con il 70,4%, L’Aquila con il 68,9%, Latina con il 67,7% e Cosenza con il 66,5%. Al contrario, al Nord, Milano si distingue con un’efficienza del 86,6%, seguita da Pordenone con l’87,9%, Monza con l’89%, Pavia con il 90,6% e Como, la città più virtuosa d’Italia, con il 90,8%. Anche se non tutte le regioni del Sud versano in condizioni disastrose, con Trapani che registra il 17,2% di perdite, Brindisi il 15,7% e Lecce il 12%, la situazione generale resta preoccupante.
Le cause della dispersione: condotte obsolete, errori di misurazione e allacci abusivi
Le cause di questa dispersione sono molteplici e complesse. La Cgia individua tre fattori principali: le rotture presenti nelle condotte, l’età avanzata degli impianti e gli aspetti amministrativi, come errori di misurazione dei contatori e gli usi non autorizzati, tra cui gli allacci abusivi. La rete idrica italiana è in gran parte datata e necessita di interventi di ammodernamento per ridurre le perdite e migliorare l’efficienza. Inoltre, errori di misurazione dei contatori e allacci abusivi contribuiscono ad aumentare la dispersione di acqua, rendendo più difficile la gestione e il controllo delle risorse idriche.
Un consumo idrico elevato: l’Italia è il Paese più “idroesigente” d’Europa
L’Italia non solo è il Paese con la maggiore dispersione di acqua in Europa, ma anche quello con il maggior consumo idrico. Il nostro consumo totale di acqua ammonta a 40 miliardi di metri cubi all’anno, di cui il 41% viene utilizzato in agricoltura, il 24% per usi civili, il 20% per l’industria e il 15% per la produzione di energia elettrica. Siamo il Paese più “idroesigente” d’Europa, seguiti dalla Spagna con 30 miliardi di mc e dalla Francia con quasi 27 miliardi di mc. In particolare, sia in agricoltura che nell’industria, l’Italia è il Paese che registra i consumi idrici più elevati in UE. Per l’uso civile, consumiamo 25 milioni di mc al giorno.
Un problema complesso che richiede soluzioni multi-livello
La dispersione di acqua in Italia è un problema complesso che richiede soluzioni multi-livello. È necessario investire in infrastrutture idriche moderne e efficienti, migliorare la gestione delle risorse idriche, contrastare gli allacci abusivi e promuovere una maggiore consapevolezza del problema tra i cittadini. Inoltre, è importante considerare la necessità di ridurre il consumo idrico complessivo, soprattutto nei settori dell’agricoltura e dell’industria, attraverso l’adozione di tecnologie innovative e pratiche di irrigazione sostenibile. Solo attraverso un approccio integrato e una collaborazione tra istituzioni, imprese e cittadini possiamo affrontare l’emergenza idrica e garantire un futuro sostenibile per le risorse idriche del nostro Paese.