Un altro suicidio in carcere: la denuncia della UILPA
Un detenuto di circa trent’anni, di nazionalità italiana, è stato trovato impiccato stamattina nella sua cella del reparto G12 della Casa Circondariale di Roma Rebibbia. A nulla sono valsi i soccorsi.
A darne notizia è Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, che definisce l’accaduto come “l’ennesimo suicidio di un detenuto dall’inizio dell’anno”.
De Fazio sottolinea come il dramma si aggiunga ai 6 suicidi di appartenenti alla Polizia Penitenziaria registrati nello stesso periodo.
La richiesta della UILPA: un commissario per l’emergenza carceraria
La UILPA, di fronte a questa tragica situazione, chiede al Governo Meloni di nominare un commissario straordinario per l’emergenza carceraria.
“Se il Governo Meloni proprio voleva aggiungere un commissario straordinario ai 59 già nominati, poteva prevederne uno all’emergenza carceraria, che si occupasse anche di assunzioni e di scuole di formazione, anziché tagliare irresponsabilmente la durata dei corsi per gli agenti a 60 giorni effettivi”, afferma De Fazio.
Il sindacato critica l’inefficacia del commissario straordinario all’edilizia penitenziaria, definendolo “già fallito negli anni passati” e sostenendo che, anche in questa occasione, i suoi effetti saranno “a lungo termine”.
Riflessioni sul dramma del suicidio in carcere
Il suicidio di un detenuto è un evento tragico che pone in luce le criticità del sistema carcerario italiano. La sovraffollazione, la mancanza di personale e le scarse opportunità di reinserimento sociale sono solo alcuni dei fattori che contribuiscono a creare un ambiente di grande stress e disperazione per i detenuti. L’appello della UILPA per un commissario straordinario per l’emergenza carceraria è un segnale di allarme che non può essere ignorato. È necessario investire in risorse umane e in programmi di riabilitazione per contrastare il fenomeno del suicidio in carcere e garantire la dignità di tutti i detenuti.