Le dichiarazioni di Molinari
Il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla guerra in Ucraina durante la trasmissione Agorà Estate su Rai Tre. Secondo Molinari, la pace potrebbe essere raggiunta solo con l’aiuto militare occidentale, e ha aggiunto che un eventuale tentativo di mediazione da parte del Primo Ministro ungherese Viktor Orbán non sarebbe negativo.
“La pace si può fare solo grazie all’aiuto militare occidentale. Qualcuno che provi a fare una trattativa deve esserci. Se (Orbàn ndr) ci prova non la vedo come una cosa negativa”, ha affermato Molinari.
La posizione di Salvini sulle armi
Molinari ha poi precisato che il leader della Lega, Matteo Salvini, non si è mai espresso contro l’invio di armi all’Ucraina. “Salvini – ha poi precisato – non ha mai detto ‘non mandiamo più le armi’. Salvini ha detto che è chiaro che se si continua solo la linea militare la guerra non finirà mai. Ma questo non vuol dire non mandare più le armi a Kiev”, ha spiegato Molinari.
Il sostegno della Lega all’Ucraina
Molinari ha infine ricordato che la Lega ha votato a favore di tutti i provvedimenti in Aula a sostegno dell’Ucraina, sia durante il governo Draghi che con il governo Meloni.
“Io ricordo che la Lega ha votato tutti i provvedimenti in Aula sia con il governo Draghi, sia con il governo Meloni di sostegno all’Ucraina”, ha concluso.
Posizioni politiche e il conflitto in Ucraina
Le dichiarazioni di Molinari riflettono una posizione politica che vede l’aiuto militare occidentale come un elemento fondamentale per la pace in Ucraina, pur aprendosi alla possibilità di una mediazione da parte di Orbán. È interessante notare come Molinari abbia sottolineato il sostegno della Lega all’Ucraina, pur cercando di distinguere la posizione del partito da eventuali interpretazioni sull’invio di armi. Questo evidenzia come il conflitto in Ucraina stia generando diverse posizioni all’interno del panorama politico italiano, con il tema delle armi e delle possibili trattative che si configurano come elementi centrali del dibattito.