Assange libero, ma con divieto di ingresso negli Stati Uniti
Julian Assange, il fondatore di Wikileaks, è stato rilasciato dopo aver patteggiato con la giustizia americana e si è diretto in Australia. La notizia è stata confermata dal Dipartimento di Giustizia americano, che ha precisato come ad Assange sia vietato tornare negli Stati Uniti senza autorizzazione, in conformità con l’accordo di dichiarazione di colpevolezza.
Il 52enne australiano è partito a bordo di un jet privato dal territorio americano delle Isole Marianne Settentrionali, diretto a Canberra.
Un patteggiamento e un divieto di ingresso
Secondo il Dipartimento di Giustizia americano, Assange non potrà tornare negli Stati Uniti a meno che non gli venga concesso il permesso. “In conformità con l’accordo di dichiarazione di colpevolezza, ad Assange è vietato tornare negli Usa senza autorizzazione”, ha affermato il ministero in una dichiarazione.
Un caso controverso con un epilogo incerto
Il caso di Julian Assange è stato segnato da controversie fin dall’inizio, con accuse di spionaggio e di violazione della privacy che si sono intrecciate con il dibattito sul diritto alla libertà di informazione. La sua liberazione, pur segnando un punto fermo nel processo giudiziario, lascia aperte molte domande sul futuro di Assange e sulle implicazioni del suo caso per il giornalismo investigativo e la libertà di stampa.