L’arte nascosta dietro il design
La cerimonia di inaugurazione dell’opera “Il Battesimo di Gesù”, esposta nella Chiesa di San Giovanni nel Borgo Maggiore di Garessio (Cuneo), ha offerto l’occasione per scoprire un lato meno noto del celebre designer Giorgetto Giugiaro: la sua passione per la pittura figurativa.
Mentre le sue creazioni automobilistiche sono note in tutto il mondo, pochi conoscono la sua abilità artistica, ereditata dal nonno e dal padre, entrambi artisti che decoravano chiese e palazzi nobiliari. Giugiaro ha coltivato questa passione fin dall’adolescenza, frequentando l’istituto d’arte, ma è stato il destino, o forse la necessità pratica, a spingerlo verso il disegno industriale, prima in Fiat dal 1955 e poi in Bertone.
Un ritorno alle origini
Nonostante la brillante carriera nel design automobilistico, l’amore per il disegno, la pittura e la ritrattistica è sempre rimasto vivo in Giugiaro, tanto da essere coltivato nello studio di Garessio, in parallelo al suo lavoro di designer. Oggi, con un’attività di progettista ormai consolidata e con più tempo a disposizione, Giugiaro dedica la sua attenzione alla pittura, senza ambizioni artistiche ma con il desiderio di dipingere e illustrare eventi legati al borgo dove è nato.
Le grandi tele di Giugiaro nella chiesa di Garessio, dedicate a momenti significativi della passione di Gesù Cristo, sono la concretizzazione di questo desiderio. Le opere, pur traendo ispirazione dall’iconografia classica e dai grandi maestri del passato, evidenziano le doti di Giugiaro per il progetto e la meticolosa cura dei dettagli.
Un omaggio alla tradizione
Giugiaro ha spiegato di voler rappresentare la “Sacra Rappresentazione Medievale del Mortorio”, una tradizione che ha fatto parte della sua vita a Garessio e che desiderava valorizzare attraverso la pittura. Le sue tele ritraggono i protagonisti di queste rappresentazioni sacre, sia attuali che del passato, grazie a foto di repertorio, arricchendo la chiesa e la sua ritualità con quattro quadri, l’ultimo dei quali è dedicato proprio alla chiesa stessa.
In contemporanea alla presentazione della nuova tela, nella piazza antistante la chiesa sono state esposte tre vetture che segnano la storia personale, professionale e imprenditoriale di Giorgetto e Fabrizio Giugiaro: l’Alfa Romeo 2600 GT del 1960, la Structura del 1998 e la GFG Kangaroo del 2019.
Un talento versatile
La storia di Giorgetto Giugiaro dimostra che il talento può manifestarsi in diverse forme. La sua capacità di progettare auto iconiche e di dipingere opere d’arte dimostra una creatività multiforme, alimentata da una profonda passione e da una costante ricerca di bellezza. La sua scelta di dedicarsi alla pittura dopo una lunga e brillante carriera nel design automobilistico dimostra una profonda connessione con le sue origini e un desiderio di esprimere la sua arte in un contesto intimo e personale.