Charlotte Rampling all’Ischia Film Festival
L’attrice britannica Charlotte Rampling sarà una delle ospiti d’eccezione della 22esima edizione dell’Ischia Film Festival, in programma domenica 30 giugno. La Rampling, nota al pubblico italiano per il suo debutto nel film “La caduta degli dei” di Luchino Visconti e per la sua interpretazione nel film “Il portiere di notte” di Liliana Cavani, sarà presente per presentare il film “Juniper – Un bicchiere di gin“.
L’Ischia Film Award per Charlotte Rampling
L’attrice riceverà l’Ischia Film Award per la sua magistrale interpretazione nel film “Juniper – Un bicchiere di gin“, presentato in anteprima speciale all’Ischia Film Festival e in uscita nelle sale dal prossimo 3 ottobre. Il film, diretto da Matthew J. Saville al suo esordio alla regia, vede la Rampling nei panni di Ruth, un’ex corrispondente di guerra in pensione.
La trama di “Juniper – Un bicchiere di gin”
“Juniper – Un bicchiere di gin” racconta la storia di Sam, un diciassettenne con un passato difficile, interpretato da George Ferrier, che si ritrova a convivere con la nonna Ruth dopo che questa si è trasferita a casa sua per motivi di salute. Ruth, un’ex fotografa di guerra con un passato avventuroso e un grande amore per la vita e per il gin, si scontra con il carattere ribelle di Sam. Il loro rapporto, inizialmente conflittuale, si evolve nel corso della convivenza, portando Sam a riscoprire la bellezza delle cose e Ruth ad affrontare il crepuscolo della vita.
Le parole del regista
“Juniper – Un bicchiere di gin” è un film che affronta temi come la scelta di vivere e di morire, la gestione del dolore e l’abbraccio della vita, come ha dichiarato il regista Matthew J. Saville: “È un film sulla scelta che facciamo come esseri umani di vivere e di morire, su come gestiamo il dolore e su come abbracciamo la vita“.
Un film sull’eredità e la vita
La trama di “Juniper – Un bicchiere di gin” sembra promettere un viaggio emotivo e introspettivo, esplorando il rapporto complesso tra una nonna e un nipote, entrambi con un passato difficile. Il film, attraverso la convivenza forzata, sembra voler indagare temi universali come l’eredità, la crescita personale e l’accettazione della vita e della morte, con un tocco di malinconia e di ironia.