Un archivio storico di frane sismo-indotte
Un nuovo database, frutto della collaborazione tra l’Università di Ferrara e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), getta luce su 2000 anni di storia di frane causate da terremoti in Italia. Denominato Cfti-landslides, il database raccoglie e cataloga oltre mille eventi avvenuti nel nostro Paese tra il 117 a.C. e il 1997, basandosi su un’ampia documentazione storica, testuale e iconografica.
Lo strumento, già disponibile online e consultabile da chiunque, rappresenta una risorsa preziosa per la valutazione del rischio sismico e l’elaborazione di strategie di mitigazione del dissesto idrogeologico.
Informazioni dettagliate su ogni frana
Le schede di ogni frana, compilate da un team di ricercatori guidati da Caterina Zei dell’Università di Ferrara, contengono informazioni dettagliate sull’evento, come la data e l’ora, la magnitudo del terremoto e l’epicentro. Il database include anche informazioni sul tipo di movimento franoso, l’area interessata e i danni causati.
L’interfaccia del database è stata progettata per essere semplice e intuitiva, permettendo agli utenti di visualizzare le frane su una mappa, di esplorare il territorio in 3D e di sovrapporre ai dati altre informazioni, come la mappa di pericolosità sismica a scala nazionale.
Un contributo prezioso per la ricerca e la sicurezza
Il database Cfti-landslides si presenta come uno strumento di grande valore per la ricerca scientifica, permettendo di studiare il fenomeno delle frane sismo-indotte con un approccio multidisciplinare. L’integrazione di dati geologici, sismologici, ingegneristici e di telerilevamento permetterà di approfondire la conoscenza di questi eventi e di sviluppare modelli predittivi più accurati. Inoltre, la disponibilità di dati storici su vasta scala può contribuire a migliorare le strategie di prevenzione e mitigazione del rischio, garantendo una maggiore sicurezza per le popolazioni e i territori a rischio.