Previsioni di crescita riviste al ribasso
La Banca d’Italia ha pubblicato le sue nuove previsioni economiche per l’Italia, riducendo le stime di crescita per i prossimi anni. La crescita del PIL è ora prevista allo 0,6% nel 2024, rispetto all’1% previsto in aprile. Per il 2025, la previsione è stata ridotta allo 0,9% (da 1%), mentre per il 2026 è stata rivista a 1,1% (da 1,2%).
Queste previsioni sono state elaborate nell’ambito dell’Eurosistema e tengono conto della situazione economica globale, che è caratterizzata da incertezza e instabilità. La guerra in Ucraina, le tensioni geopolitiche e i problemi della catena di approvvigionamento stanno pesando sull’economia mondiale, e questo si riflette anche sulle previsioni per l’Italia.
La Banca d’Italia sottolinea che, senza considerare la correzione per le giornate lavorative, la crescita sarebbe dello 0,8% nel 2024 e nel 2025 e dell’1,2% nel 2026.
Inflazione in calo, ma ancora elevata
Le previsioni di inflazione sono state anch’esse riviste al ribasso. La Banca d’Italia prevede ora un’inflazione all’1,1% nel 2024, rispetto all’1,3% previsto in aprile. Per il 2025 e il 2026, l’inflazione è attesa a poco più dell’1,5% in media.
Nonostante il calo, l’inflazione rimane comunque elevata. L’aumento dei prezzi è dovuto a una serie di fattori, tra cui la guerra in Ucraina, la carenza di materie prime e l’aumento dei costi energetici. La Banca d’Italia si aspetta che l’inflazione si stabilizzi nei prossimi anni, ma che rimanga comunque al di sopra dei livelli pre-pandemia.
Un’economia italiana in bilico
Le previsioni della Banca d’Italia evidenziano la fragilità dell’economia italiana, che è ancora alle prese con le conseguenze della pandemia e con le nuove sfide globali. La crescita economica è lenta, l’inflazione è alta e le incertezze geopolitiche pesano sul futuro. È fondamentale che il governo italiano adotti politiche economiche efficaci per sostenere la crescita e ridurre l’inflazione, garantendo al contempo la stabilità finanziaria del paese.