La trasformazione di al-Baghdadi
In una rara intervista alla BBC, Umm Hudaifa, la prima moglie e vedova di Abu Bakr al-Baghdadi, leader dello Stato islamico, ha rivelato alcuni intimi dettagli della loro vita insieme, raccontando di un uomo che, secondo lei, era religioso ma non estremista, conservatore ma di mentalità aperta. Un uomo che, però, è cambiato dopo la sua detenzione a Camp Bucca in Iraq, diventando “irascibile e soggetto a scoppi di rabbia”.
Umm Hudaifa, che è detenuta in un carcere in Iraq e indagata per crimini legati al terrorismo, ha raccontato che al-Baghdadi, dopo il carcere, “ha cominciato a soffrire di problemi psicologici”. Quando lei gli chiese il motivo, lui le rispose che “era stato esposto a qualcosa che non poteva comprendere”.
Le torture e il silenzio di Umm Hudaifa
Sebbene la donna non lo abbia detto esplicitamente, la BBC ipotizza che al-Baghdadi possa essere stato vittima di torture sessuali durante la sua detenzione a Camp Bucca. Durante l’intervista, Umm Hudaifa, vestita di nero, non ha mai alzato la testa, lasciando intravedere solo una parte del viso, fino alla base del naso.
Il silenzio di Umm Hudaifa sulle torture subite dal marito potrebbe essere dovuto alla paura di ripercussioni o alla volontà di proteggere la sua privacy. Tuttavia, la sua reticenza alimenta le speculazioni sulla natura delle sofferenze subite da al-Baghdadi durante la sua detenzione.
Il rimprovero di Umm Hudaifa
Interrogata sulle atrocità commesse dall’Isis, Umm Hudaifa ha ammesso che “spargere sangue ingiustamente è una cosa orrenda e in questo senso l’Isis ha oltrepassato il limite dell’umanità”.
Ha rivelato di avere una volta sfidato il marito dicendogli di avere sulle mani “il sangue di quelle persone innocenti” e di avergli detto che “secondo la legge islamica ci sono altre cose che si sarebbero potute fare, come guidarli verso il pentimento”.
Le parole di Umm Hudaifa dimostrano che, nonostante fosse sposata con il leader dell’Isis, non condivideva la sua visione della violenza e del terrore. Il suo rimprovero a al-Baghdadi per le atrocità commesse dall’Isis dimostra una certa distanza ideologica tra i due, e solleva interrogativi sul ruolo della donna all’interno dell’organizzazione terroristica.
La complessità del terrorismo
La storia di al-Baghdadi e Umm Hudaifa ci ricorda la complessità del terrorismo e le sfumature che spesso si celano dietro le azioni di coloro che si lasciano coinvolgere in questo tipo di violenza. La trasformazione di al-Baghdadi, attribuita al suo periodo di detenzione, ci invita a riflettere sulle conseguenze psicologiche della guerra e della prigionia. La critica di Umm Hudaifa alle atrocità commesse dall’Isis dimostra che la violenza terroristica non è un monolito e che anche tra i membri di organizzazioni come l’Isis possono esistere diverse opinioni e livelli di coinvolgimento.