L’Onu accusa Israele di danneggiare i bambini nelle zone di guerra
L’Onu ha inserito Israele nella blacklist delle nazioni che danneggiano i bambini nelle zone di guerra. La decisione è stata annunciata dall’ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite, Gilad Erdan, e ha suscitato immediate e forti reazioni da parte del governo di Israele.
Netanyahu: “L’Onu sostiene gli assassini di Hamas”
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha definito la decisione dell’Onu “una vergogna” e ha accusato l’organizzazione di sostenere gli assassini di Hamas. “L’Onu si è messa oggi nella lista nera della storia quando si è unita ai sostenitori degli assassini di Hamas”, ha dichiarato Netanyahu. “L’Idf è l’esercito più morale del mondo e nessuna decisione delirante dell’Onu potrà cambiare questa realtà”.
La reazione di Israele
Il governo israeliano ha condannato con fermezza la decisione dell’Onu, definendola “un’offesa alla memoria dei bambini israeliani uccisi da Hamas” e “un’ulteriore prova dell’ipocrisia dell’organizzazione”. Il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen ha annunciato che Israele ritirerà il suo contributo finanziario all’Onu e ha invitato gli altri stati membri a fare lo stesso.
Un conflitto complesso
La decisione dell’Onu di inserire Israele nella blacklist delle nazioni che danneggiano i bambini nelle zone di guerra è un atto che suscita reazioni contrastanti. Da un lato, è comprensibile la preoccupazione dell’Onu per la sicurezza dei bambini nelle zone di conflitto. Dall’altro, è importante ricordare che il conflitto israelo-palestinese è un conflitto complesso e delicato, in cui entrambe le parti sono responsabili di violazioni dei diritti umani. In questo contesto, è importante evitare di demonizzare una parte a discapito dell’altra.