L’Antitrust indaga su un’intesa restrittiva nel mercato del ranibizumab
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) ha avviato un’istruttoria nei confronti di un gruppo di aziende farmaceutiche per accertare una presunta intesa restrittiva della concorrenza nel mercato del principio attivo ranibizumab. Le aziende coinvolte sono Samsung Bioepis co. Ltd., Samsung Bioepis NL B.V., Biogen Inc., Biogen Italia S.r.l., Genentech Inc., Novartis AG, Novartis Europharm Ltd. e Novartis Farma S.p.A..
Il sospetto: un coordinamento per ritardare l’ingresso di Byooviz
L’Agcm sospetta che le aziende abbiano coordinato le loro strategie commerciali per ritardare l’ingresso nel mercato italiano di Byooviz, un farmaco biosimilare sviluppato e commercializzato dai gruppi Samsung Bioepis e Biogen. Byooviz è il biosimilare di Lucentis, a sua volta sviluppato da Genentech e commercializzato in Italia dal gruppo Novartis. L’obiettivo sarebbe stato quello di mantenere il monopolio di Lucentis sul mercato italiano.
L’importanza del ranibizumab nella cura delle patologie oculari
Il ranibizumab è un principio attivo utilizzato per la cura di importanti patologie oculari, come la degenerazione maculare senile e la retinopatia diabetica. La sua efficacia nel trattamento di queste patologie è stata ampiamente dimostrata, e il ranibizumab è diventato uno dei farmaci più utilizzati in questo campo.
Implicazioni per il mercato e i pazienti
L’indagine dell’Agcm solleva importanti questioni relative al mercato dei farmaci biosimilari in Italia. Se l’istruttoria dovesse confermare l’esistenza di un’intesa restrittiva, ciò avrebbe conseguenze negative per la concorrenza e per i pazienti. In particolare, un ritardo nell’ingresso di Byooviz potrebbe comportare un aumento dei prezzi del ranibizumab e una limitata scelta per i pazienti, con possibili ripercussioni sulla loro salute.