La controversa legge sugli ‘agenti stranieri’ approvata in Georgia
Il parlamento georgiano ha approvato la legge sugli ‘agenti stranieri’, nonostante le settimane di proteste e le condanne internazionali. La misura, che obbliga le organizzazioni non governative finanziate dall’estero a registrarsi come ‘agenti stranieri’, è stata approvata con 84 voti favorevoli e 4 contrari, ignorando il veto del presidente Salome Zurabishvili. La decisione ha suscitato forti reazioni, con Bruxelles e gli Stati Uniti che hanno espresso preoccupazioni sulla sua potenziale influenza negativa sulla candidatura della Georgia all’Unione Europea.
Proteste e condanne internazionali
La legge sugli ‘agenti stranieri’ è stata oggetto di critiche da parte di diverse organizzazioni internazionali, tra cui l’Unione Europea e gli Stati Uniti. Questi ultimi hanno espresso preoccupazione per la potenziale minaccia alla libertà di espressione e alla società civile in Georgia. Le proteste di piazza, iniziate settimane fa, hanno visto migliaia di georgiani scendere in strada per esprimere il loro dissenso contro la legge.
Le conseguenze della legge
La legge sugli ‘agenti stranieri’ ha suscitato timori che possa essere utilizzata per reprimere le voci critiche e limitare la libertà di espressione in Georgia. Molti osservatori temono che la misura possa ostacolare il percorso di adesione della Georgia all’Unione Europea, che richiede un forte impegno per i valori democratici e il rispetto dei diritti umani.
Un passo indietro per la Georgia?
L’approvazione della legge sugli ‘agenti stranieri’ rappresenta un passo indietro per la Georgia sul fronte della democrazia e della libertà di espressione. La misura, che ricorda leggi simili adottate in Russia, rischia di minare la fiducia internazionale nel paese e di danneggiare le sue prospettive di integrazione europea. È fondamentale che la Georgia si impegni a garantire la libertà di espressione e il rispetto dei diritti umani, valori fondamentali per un’Unione Europea democratica e libera.