Il mistero di Carmen Mola: un trio di scrittori dietro un’identità femminile
Ci vogliono tre uomini per fare una donna, almeno in Spagna. Se poi la donna è la misteriosa scrittrice Carmen Mola e gli uomini che si celano dietro lo pseudonimo al femminile sono Jorge Díaz, Agustín Martínez e Antonio Mercero il risultato è un fenomeno editoriale da un milione di copie e serie televisive che si racconta al Festival del Giallo a Napoli.
Da ‘La Bestia’, premio Planeta nel 2021, a ‘La Sposa Gitana’ da qualche mese in libreria con Salani: tanti i fans accorsi nella Villa Floridiana per ascoltare particolari e retrocena del primo caso dell’ispettrice Elena Blanco, capo della Bac – brigata speciale di Madrid – che non disdegna sesso occasionale e bevute. Si tratta dell’ omicidio di una ragazza gitana scomparsa la sera del suo addio al nubilato e ritrovata due giorni dopo con ancora addosso il vestito della festa. Tra false piste e indizi indecifrabili il lettore è condotto nei luoghi più ricchi di storia e di mistero della capitale spagnola.
"È un classico romanzo poliziesco, un thriller dove nulla è come sembra: il nostro obiettivo è tenere i lettori legati alla pagina, sorprenderli – raccontano gli autori all’ANSA – Siamo felici di essere a Napoli, avvertiamo il calore particolare del pubblico del sud, attenzione e ammirazione. Verremo in Italia ogni volta che sarà possibile".
Carmen Mola: un’identità fittizia e una scrittura tenebrosa
Chi è secondo voi Carmen Mola? "L’abbiamo immaginata come una professoressa di 50 anni che vive a Madrid con suo marito, una signora affettuosa e dalla vita semplice che poi la sera si chiude nella sua stanza e dà sfogo ad una immaginazione molto tenebrosa, insomma una donna tranquilla che contrasta con il personaggio di Elena Blanco".
Perché lo pseudonimo collettivo? "Nessun ragionamento di marketing alla base della scelta. Tutto era partito come un gioco tra noi, siamo registi e sceneggiatori e abbiamo adottato lo stesso metodo di lavoro che usavano insieme per la televisione. Poi conclusa la prima storia abbiamo visto che era buona: tre firme sulla copertina di un romanzo però non funzionavano. Ne abbiamo discusso il tempo di bere una birra e dopo aver esaminato vari nomi è venuto fuori quello tipico spagnolo, Carmen. E il commento di uno di noi è stato ‘mola!’ che in spagnolo vuol dire ‘mi piace’. Ora stiamo finendo il settimo romanzo e in Spagna sono già uscite due serie tv che spero potrete vedere presto anche in Italia".
Un consiglio per Elena Ferrante: anonimato o riconoscimento?
Un consiglio per Elena Ferrante alla quale spesso vi hanno accostato? "Se conviene svelarsi? Dipende dalla propria personalità. Certo nell’anonimato si lavora con più tranquillità e questo è molto positivo perché la scrittura ha bisogno di tempo. Ma anche la promozione e i festival sono bellissimi. Noi abbiamo sfruttato entrambi questi aspetti".
Il vostro scrittore italiano preferito? "Ci piace molto Nicola Lagioia".
Il Festival del Giallo: un palcoscenico per i misteri letterari
Il Festival del Giallo (grazie alla Direzione regionale Musei Campania) è organizzato in Floridiana da Gialli.it e dalla libreria Iocisto, con la presidenza di Maurizio de Giovanni e la direzione artistica di Ciro Sabatino, in collaborazione con l’Istituto Cervantes.
Il fascino del mistero e la forza della scrittura collaborativa
Il successo di Carmen Mola dimostra che il mistero, sia nella trama dei suoi romanzi che nell’identità degli autori, ha un fascino irresistibile per i lettori. La scelta di un pseudonimo collettivo, un’iniziativa insolita nel panorama letterario, ha contribuito a creare un alone di mistero attorno al trio di scrittori, alimentando la curiosità del pubblico. La loro collaborazione, frutto di una lunga esperienza nel mondo della televisione, ha dato vita a una scrittura coinvolgente e piena di suspense. Il successo di ‘La Sposa Gitana’ e dei loro romanzi precedenti conferma che la scrittura collaborativa può essere una formula vincente, capace di dare vita a storie uniche e appassionanti.