La voce di ChatGpt simile a quella di Scarlett Johansson
OpenAI si trova al centro di una controversia legale con Scarlett Johansson, la star di Hollywood che ha minacciato un’azione legale contro l’azienda di Sam Altman, accusandola di aver copiato la sua voce per una delle voci di ChatGpt. La voce in questione, chiamata ‘Sky’, è stata rilasciata con la versione più recente di ChatGpt, Gpt-4o, e ha suscitato un’ondata di commenti online per la sua sorprendente somiglianza con la voce di Johansson.
La stessa Johansson, che ha rifiutato di concedere la sua voce in licenza a OpenAI, ha espresso la sua delusione e rabbia in una nota al Washington Post: “Quando l’ho sentita, ero scioccata, arrabbiata e incredula. La voce era così simile alla mia che i miei amici più stretti non sapevano dire la differenza.”
OpenAI si difende: “Sky” non è un’imitazione
OpenAI ha respinto le accuse di Johansson, affermando in un post sul suo blog che la voce di Sky è stata realizzata da un’altra attrice professionista e non è un’imitazione della voce dell’attrice. La società ha spiegato di aver lavorato con doppiatori professionisti per creare voci sintetiche chiamate Breeze, Cove, Ember, Juniper e Sky, ma ha sottolineato che Sky non è un’imitazione di Scarlett Johansson.
“Crediamo che le voci dell’intelligenza artificiale non dovrebbero imitare deliberatamente la voce distintiva di una celebrità”, ha affermato OpenAI. “La voce di Sky non è un’imitazione di Scarlett Johansson.”
Il dibattito sull’etica dell’intelligenza artificiale
La disputa con Scarlett Johansson riaccende il dibattito sull’utilizzo delle voci sintetiche e sull’etica dell’intelligenza artificiale. La possibilità di creare voci artificiali che imitano perfettamente le voci di celebrità o di persone reali solleva preoccupazioni sul diritto alla privacy, sul consenso e sulla proprietà intellettuale.
La controversia con Johansson potrebbe avere implicazioni importanti per il futuro dell’intelligenza artificiale e per il modo in cui le società utilizzano le voci sintetiche. La questione della proprietà intellettuale e del consenso è destinata a diventare sempre più complessa man mano che l’intelligenza artificiale si evolve e diventa più sofisticata.
L’etica dell’intelligenza artificiale e il diritto alla privacy
Questa controversia solleva questioni importanti sull’etica dell’intelligenza artificiale e sul diritto alla privacy. È lecito utilizzare la voce di una persona senza il suo consenso, anche se si tratta di una voce sintetica? In che modo le società dovrebbero gestire l’utilizzo di voci sintetiche che imitano persone reali? Queste sono domande che richiedono una seria riflessione e una regolamentazione chiara per garantire che l’intelligenza artificiale venga utilizzata in modo responsabile ed etico.