Il passato torna a Cannes: “Sbatti il mostro in prima pagina” e l’attualità delle fake news
Marco Bellocchio è tornato a Cannes, non con un nuovo film, ma con il restauro di un suo classico: “Sbatti il mostro in prima pagina”, film del 1972 che racconta la storia di un direttore di giornale, interpretato da Gian Maria Volonté, che si trova coinvolto in una rete di corruzione e manipolazione delle notizie a fini elettorali.
Il regista ha espresso la sua sorpresa per l’interesse mostrato dai giovani spettatori verso la pellicola, che affronta temi ancora oggi attuali, come la corruzione della stampa, la manipolazione delle notizie e l’influenza dei media sulla politica. Bellocchio ha paragonato la situazione di allora, con i complotti e le fake news, al panorama mediatico odierno, dove le fake news e l’impunità degli hater rappresentano una minaccia alla libertà di stampa.
Il regista ha espresso preoccupazione per un progetto di bavaglio alla stampa sul tema delle intercettazioni, con la scusa della privacy, ma ha sottolineato di non essere sufficientemente informato per esprimere un giudizio definitivo.
Il futuro di Bellocchio: “Portobello” e il remake di “I Pugni in Tasca”
Bellocchio ha annunciato che sta lavorando a una serie televisiva dedicata a Enzo Tortora, intitolata “Portobello”, e che il suo film d’esordio, “I Pugni in Tasca”, manifesto anticipatore del Sessantotto, avrà un remake, “Rosebushpruning”, diretto dal brasiliano Karim Aïnouz.
Il regista ha anche rivelato di avere un progetto che lo affascina molto, un film su Maria Josè di Savoia, regina di maggio, che dovrebbe raccontare la sua vita come moglie di un re pederasta, come lo definì Pietro Nenni all’epoca. Il progetto è ancora in fase di sviluppo e non ha ancora trovato un produttore.
Riflessioni sul presente: le donne, la politica e Ignazio La Russa
Bellocchio ha espresso la sua preoccupazione per la situazione politica attuale, soprattutto in Francia, dove ha espresso disappunto per la situazione di Gérard Depardieu, definendola un’esagerazione.
Ha anche commentato il suo rapporto con il tema delle donne, affermando che gli piacerebbe realizzare un film su Maria Josè di Savoia, una figura femminile complessa e affascinante, ma che non ha ancora trovato l’occasione giusta. Bellocchio ha anche ricordato il suo film “Vincere”, dedicato all’amante di Mussolini Ida Dalser, che non ha avuto il successo sperato.
Il regista ha infine commentato la figura di Ignazio La Russa, che da giovane leader del Fronte della Gioventù negli anni ’70 era presente alla proiezione di “Sbatti il mostro in prima pagina”. Bellocchio ha sottolineato come il tempo sia passato e come La Russa, oggi seconda carica dello Stato, sia diventato un politico democratico, senza retropensieri.
Un passato che non passa mai
Il film di Bellocchio, “Sbatti il mostro in prima pagina”, dimostra come la manipolazione mediatica e la corruzione siano problemi che attraversano le epoche. La critica al potere, alla stampa e alla politica è un filo conduttore che lega il passato al presente, mostrando come le dinamiche di potere e le strategie di controllo dell’informazione siano sempre attuali. Le parole di Bellocchio sul progetto di bavaglio alla stampa e sulla diffusione di fake news e hater online confermano questa attualità e ci invitano a riflettere sulla necessità di difendere la libertà di stampa e la verità.