Un ritorno atteso
Dopo 38 anni, La Fille Mal Gardée è tornato a Cagliari, quarto titolo della Stagione del Teatro Lirico. Il balletto classico, il più antico in repertorio in diverse compagnie nel mondo, è stato presentato in una nuova interpretazione del Corpo di Ballo e dei Solisti dell’Accademia Ucraina di Balletto, con la coreografia di Marat Gaziev, adattata da Egor Scepaciov.
Un cast stellare
Nei ruoli principali, Evelina Godunova, prima ballerina dell’Opera di Varsavia, ha interpretato Lisa, la giovane che sfida le imposizioni della madre, con grazia e talento. Al suo fianco, Michal Krčmář, primo ballerino dell’Opera di Helsinki, ha dato vita a Colen, il suo amato. Applausi anche per gli altri protagonisti: Pierpaolo Ciacciulli nel ruolo di Marcellina, Egor Scepaciov in quello di Mishò e Nicolò Aquila in quello di Nikez.
Un’atmosfera bucolica e ironica
La Fille Mal Gardée è una commedia degli equivoci a lieto fine, ambientata in un contesto bucolico e rurale. Il balletto è ricco di scene suggestive, come la mietitura dei contadini, la danza dei polli al risveglio e il passo a due dei nastri. La brillante danza degli zoccoli, i divertenti sketch e le pantomime contribuiscono a creare un’atmosfera divertente e leggera, che si conclude con un lieto fine che celebra l’amore e la libertà.
Un’opera d’arte completa
L’allestimento è curato nei minimi dettagli, con scene di Andrej Scharaev, costumi di Stefania Baldassarre, realizzati da Alice Dardengo su ispirazione dei costumi originali del Teatro dell’Opera della Moldavia, e luci di Alessandro Cappellini. La magia e la bellezza della danza e del teatro si fondono in un’opera d’arte completa, capace di emozionare e divertire il pubblico.
Un’eredità culturale
La Fille Mal Gardée è un esempio di come la danza classica possa essere al contempo tradizionale e innovativa. Il balletto, con la sua storia di quasi 250 anni, continua a essere un punto di riferimento per il mondo della danza, e la sua rappresentazione a Cagliari è un’occasione importante per far conoscere e apprezzare questo patrimonio culturale a un pubblico sempre più ampio.