Ftse Mib in calo: lo stacco delle cedole pesa sul listino
La Borsa di Milano chiude la giornata in rosso, con il Ftse Mib che cede l’1,31% e scende sotto i 35.000 punti, attestandosi a 34.908 punti. Il calo è attribuibile principalmente allo stacco delle cedole di 21 società quotate, che ha un impatto negativo sul listino pari all’1,42%.
Banche in difficoltà: Popolare di Sondrio, Bper, Mps e Intesa in calo
Tra i settori più colpiti, spiccano le banche. Popolare di Sondrio registra un calo del 3%, Bper cede l’1,44%, Mps perde l’1,39% e Intesa si riduce dello 0,77%. Anche Banco Bpm soffre, con un ribasso dell’1,19%.
Unicredit resiste nonostante il sequestro di beni in Russia
In controtendenza, Unicredit si mantiene stabile, con un calo dello 0,29%. La banca ha subito il sequestro di beni in Russia nell’ambito di un contenzioso giudiziario che coinvolge anche altri istituti stranieri. Il sequestro è conseguente alle sanzioni adottate dall’Ue contro Mosca.
Unipol, Eni, Azimut e Generali in rialzo
Tra le società che registrano un buon andamento, spiccano Unipol (+2,31%), Eni (+1,53%), Azimut (+1,4%) e Generali (+1,57%). Unipol paga il dividendo, mentre Eni e Azimut beneficiano di un sentiment positivo del mercato. Generali, alla vigilia della diffusione della trimestrale, registra un buon rialzo.
Bene Leonardo e Tim
Tra gli altri, registrano un buon andamento Leonardo (+1,55%) e Tim (+1,38%).
Un contesto incerto per la Borsa di Milano
La giornata odierna conferma un contesto incerto per la Borsa di Milano, con diversi fattori che influenzano il sentiment del mercato. Lo stacco delle cedole pesa sul listino, mentre le banche soffrono per le incertezze economiche e geopolitiche. La situazione in Russia, con il sequestro di beni di Unicredit, evidenzia i rischi connessi alle sanzioni imposte dall’Ue. In questo contesto, è fondamentale monitorare attentamente l’evoluzione della situazione economica e geopolitica per comprendere le future tendenze del mercato azionario.