Richard Gere si confida a Cannes: “È stato spaventoso vedermi invecchiare”
Richard Gere, presente al Festival di Cannes per la presentazione del film ‘Oh, Canada’ di Paul Schrader, ha confessato di aver trovato “spaventoso” vedersi invecchiare nel ruolo di un regista malato a fine vita. L’attore, che torna a lavorare con Schrader dopo oltre 40 anni, interpreta Leonard Fife, un regista di documentari che, nell’ultima intervista, confessa liberamente tutti i suoi peccati, tra cui quello di essere fuggito in Canada per evitare l’arruolamento per il Vietnam.
“È stato un po’ spaventoso vedersi invecchiare, vedermi come sarò tra qualche anno. È una cosa davvero molto strana”, ha detto Gere alla conferenza stampa, riflettendo sul processo di immedesimazione nel personaggio.
Il film, tratto da un romanzo di Russell Banks, morto l’anno scorso, affronta il tema della memoria e del rimpianto, con Fife che, in punto di morte, cerca di fare i conti con il passato e con le scelte che lo hanno portato a vivere una vita di fuga e di rimpianto.
Riflessioni sul passato e sulla guerra in Vietnam
Gere ha anche parlato del suo rapporto personale con il tema della guerra in Vietnam, che emerge nel film attraverso il passato di Fife. “Mio padre – ha detto l’attore – è morto pochi mesi prima che Paul Schrader mi presentasse il progetto. Il mio personaggio sta vivendo i suoi ultimi giorni e il modo in cui la sua mente affronta tante realtà diverse è ciò che mi ha toccato di più di questa sceneggiatura.”
Riguardo alla fuga di Fife in Canada e sull’opportunità di tornare sulla sua decisione di fuggire per evitare la coscrizione durante la guerra del Vietnam, Gere ha aggiunto: “È sempre una domanda difficile. Stiamo andando in guerra, allora che facciamo prendiamo una pistola o no? È sempre la stessa domanda. Ovvero se la guerra sia giusta o ingiusta.”
Paul Schrader: un ritorno alle origini e un nuovo progetto
Paul Schrader, già critico, scrittore e sceneggiatore di film come ‘Taxi Driver’ e ‘Raging Bull’, è rimasto a lungo all’ombra di Martin Scorsese, prima di acquisire in ritardo il suo personale successo. ‘Oh, Canada’ rappresenta un ritorno alle origini per Schrader, che ha già adattato un altro romanzo di Russell Banks, ‘Affliction’, nel 1997.
Schrader ha annunciato che il suo prossimo progetto sarà una storia gialla basata su un’ossessione sessuale, che promette di essere altrettanto intrigante e provocatoria come i suoi lavori precedenti.
‘Oh, Canada’: un titolo ispirato a Neil Young
Il titolo del film, ‘Oh, Canada’, è un omaggio alla celebre canzone di Neil Young, che rappresenta un simbolo di libertà e di fuga per il personaggio di Fife. Il film, che esplora temi come la memoria, il rimpianto e il peso del passato, è destinato a suscitare riflessioni e dibattiti sul ruolo della guerra nella vita individuale e collettiva.
La scelta del titolo, oltre a richiamare il contesto geografico del film, evoca un senso di nostalgia e di malinconia, che pervade l’intera pellicola.