Rinvio a gennaio per la settimana corta?
La proposta di legge unitaria delle opposizioni sulla settimana corta, che mira a ridurre l’orario di lavoro settimanale, sembra destinata ad essere rinviata a gennaio. La discussione generale in Aula alla Camera si avvierà domani, ma il proseguimento dell’esame è incerto a causa dell’imminente discussione sulla legge di bilancio. L’esame in commissione non si è concluso con la votazione dell’emendamento soppressivo della maggioranza, e il testo è approdato in Aula senza relatore.
Le opposizioni sfidano la maggioranza
Nonostante il possibile rinvio, le opposizioni si mostrano determinate a portare avanti la proposta e sfidano la maggioranza a confrontarsi con il merito della legge. Il capogruppo Dem in commissione Lavoro, Arturo Scotto, sottolinea che la sfida della settimana corta è all’ordine del giorno in molti governi europei, e si aspetta che il governo italiano si esprima in merito, visto che finora si è limitato a dichiarare di non voler intervenire sulla riduzione dell’orario di lavoro. I deputati del M5S evidenziano che 18 Paesi hanno già avviato la sperimentazione della settimana corta e che in Italia l’80% dei lavoratori è favorevole alla misura. Il capogruppo di Avs, Franco Mari, accusa la maggioranza di aver tentato di “uccidere” la legge in commissione e si aspetta un confronto libero e responsabile in Aula.
Un’opportunità di confronto sul futuro del lavoro
La discussione sulla settimana corta rappresenta un’occasione importante per affrontare un tema cruciale per il futuro del lavoro. La crescente diffusione di questa misura in Europa e il forte consenso in Italia dimostrano che il dibattito è in atto e che si stanno aprendo nuove prospettive per conciliare lavoro e vita privata. Sarebbe auspicabile che la maggioranza si confrontasse con le opposizioni in modo costruttivo, senza cercare di “uccidere” la legge in commissione, ma piuttosto cercando di trovare soluzioni condivise che possano migliorare le condizioni di lavoro dei cittadini.