Un’ingente fonte di guadagno per gli enti locali
Nonostante la crociata del ministro dei trasporti Matteo Salvini in tema di multe e autovelox, le sanzioni stradali continuano a generare enormi introiti per le casse degli enti locali. Secondo il Codacons, nei primi dieci mesi del 2024 l’ammontare della spesa delle famiglie per le violazioni al Codice della strada ha raggiunto la cifra di 1,3 miliardi di euro.
La Lombardia si conferma la regione con gli incassi più elevati, con ben 324 milioni di euro, seguita da Lazio (130 milioni) ed Emilia Romagna (129 milioni). Al contrario, il Molise si posiziona come fanalino di coda con appena 1,4 milioni di euro nel periodo considerato.
Tra le grandi città con più di 250mila abitanti, Milano si distingue con 128,7 milioni di euro di proventi da multe, distaccando Roma (88 milioni) e Torino (43,7 milioni). Anche i piccoli comuni con meno di 5mila abitanti hanno raccolto una cifra considerevole, pari a 72,7 milioni di euro, mentre i Comuni tra i 5mila e i 10mila abitanti hanno incassato 93 milioni di euro. Le amministrazioni con più di 250mila abitanti hanno complessivamente incassato oltre 410 milioni di euro.
Se si analizza l’andamento delle sanzioni in rapporto al numero di residenti, si scopre che i cittadini che pagano più multe sono quelli della Liguria, con un valore pro-capite di 40,1 euro. Seguono la Toscana (34,9 euro a residente) e la Lombardia (32,3 euro a persona).
Un andamento del tutto diverso si registra nelle regioni del sud Italia: il Molise chiude la classifica con un importo medio delle multe stradali pari ad appena 4,9 euro a cittadino residente, seguito da Calabria e Sardegna con 8,9 euro e Sicilia con poco più di 9 euro.
Trasparenza e utilizzo delle risorse
Il Codacons sottolinea come, nonostante l’aumento degli incassi garantiti dalle sanzioni stradali, la trasparenza circa l’utilizzo di tali risorse da parte delle amministrazioni locali non solo non aumenta, ma sembra addirittura ostacolata.
Il presidente Carlo Rienzi evidenzia il caso dell’Osservatorio sulle multe stradali del Mit, introdotto dal decreto legge P.a bis del 2023, che avrebbe dovuto entrare in funzione già lo scorso anno con il compito di realizzare una relazione annuale sui dati relativi agli incidenti stradali e alla regolarità e trasparenza nell’utilizzo dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie e nell’uso dei dispositivi elettronici di controllo della velocità. Di tale Osservatorio, però, non si sa più nulla.
Rienzi conclude sottolineando la necessità che il Ministro Salvini fornisca spiegazioni agli italiani riguardo al grave ed ingiustificato ritardo nell’attivazione dell’Osservatorio.
Considerazioni personali
La questione delle multe stradali è complessa e suscita diverse opinioni. Da un lato, è comprensibile la necessità di punire chi viola le regole e mette a rischio la sicurezza. Dall’altro, è importante garantire la trasparenza nell’utilizzo delle risorse raccolte attraverso le sanzioni. L’Osservatorio sulle multe stradali del Mit rappresentava un passo importante in questa direzione, e il suo mancato avvio solleva preoccupazioni. È fondamentale che il governo si impegni a garantire la massima trasparenza e l’utilizzo responsabile delle risorse raccolte attraverso le sanzioni stradali, al fine di promuovere la sicurezza stradale e migliorare la qualità della vita dei cittadini.
La trasparenza come pilastro della fiducia
La mancanza di trasparenza nell’utilizzo delle risorse raccolte attraverso le multe stradali alimenta un senso di sfiducia nei confronti delle istituzioni. I cittadini hanno il diritto di sapere come vengono utilizzati i loro soldi, soprattutto quando si tratta di sanzioni che impattano direttamente sulle loro tasche. L’attivazione dell’Osservatorio sulle multe stradali del Mit sarebbe un passo fondamentale per ripristinare la fiducia e garantire un’utilizzo responsabile di queste risorse.