Un’icona che riflette il tempo
La bambola Barbie, nata nel 1959 dalla mente di Ruth Handler, è diventata un’icona culturale che ha saputo catturare lo spirito del tempo, ispirando e accompagnando generazioni di ragazze nel loro percorso di crescita. La mostra ‘Barbie: A Cultural Icon’, in corso al Museum of Arts and Design (Mad) di New York fino al 16 marzo 2025, celebra questo straordinario viaggio.
Con oltre 250 bambole d’epoca, interviste, spot pubblicitari, designer, video e sezioni narrative, la mostra curata da Karan Feder, ripercorre 65 anni di storia della Barbie, mettendo in evidenza il suo percorso di trasformazione da semplice giocattolo a simbolo di libertà, inclusione e empowerment.
Le origini di un’icona
L’idea di Barbie nacque dall’osservazione di Barbara, la figlia di Ruth Handler, che giocava con bambole di carta creando loro ruoli da adulti. Ruth intuì il potenziale di una bambola con le sembianze di un adulto, capace di incarnare diverse professioni e aspirazioni. La prima Barbie, la numero 1, con il suo costume zebrato e la coda di cavallo, fu presentata alla New York Toy Fair del 1959, suscitando inizialmente scetticismo ma conquistando rapidamente il pubblico.
La mostra al Mad, organizzata secondo decadi e suddivisa in sei sezioni, ripercorre le tappe fondamentali della storia di Barbie: dalla sua nascita, con la presentazione dei 22 ensemble originali, tra cui il Barbie Bell Dress ispirato a Jackie Kennedy, all’arrivo di Ken nel 1961, fino alla creazione della Barbie Dreamhouse e alle prime bambole inclusive come Christie, la prima bambola nera, e la Barbie astronauta.
Un’evoluzione che abbraccia l’inclusività
Nel corso degli anni, Barbie ha saputo evolversi, riflettendo i cambiamenti sociali e le nuove esigenze del pubblico. Da bambola dal corpo perfetto, è diventata un simbolo di inclusività, con l’introduzione di bambole con sindrome di Down, non vedenti, con protesi, senza capelli e con vitiligine. Questo processo di inclusione ha contribuito a rendere Barbie ancora più rilevante e significativa per le nuove generazioni.
La mostra al Mad presenta anche alcuni dei modelli più iconici di Barbie, come la ‘Totally Hair Barbie’ del 1992, con i suoi capelli acconciabili fino ai piedi, la Mirror-Pink Corvette e la serie ‘Barbie Signature 65th Blue Sapphire Anniversary Fashion Dolls’, un omaggio alla storia e al patrimonio culturale della bambola.
Un’eredità che continua a ispirare
Barbie è diventata un fenomeno culturale che ha ispirato e accompagnato generazioni di ragazze, offrendo loro la possibilità di immaginare e realizzare i propri sogni. La sua filosofia, basata sulla libertà di scelta e sulla possibilità di essere chiunque si desideri, continua a essere attuale e rilevante.
La mostra ‘Barbie: A Cultural Icon’ è un’occasione per celebrare l’eredità di Barbie e riflettere sul suo impatto culturale, sull’evoluzione del suo design e sulla sua capacità di adattarsi ai tempi, rimanendo sempre un simbolo di speranza e di empowerment per le ragazze di tutto il mondo.
Un’icona che evolve con il tempo
La mostra ‘Barbie: A Cultural Icon’ è un’occasione per riflettere sull’evoluzione di un’icona che ha saputo adattarsi ai tempi, abbracciando l’inclusività e la diversità. La capacità di Barbie di riflettere i cambiamenti sociali e di ispirare le nuove generazioni la rende un simbolo di speranza e di progresso.