Preoccupazione per l’uso politico dei dati personali
Il vice premier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha espresso forte preoccupazione per l’utilizzo dei dati personali in ambito politico, definendolo una “minaccia alla democrazia”. In un intervento a margine della convention di Forza Italia a Santa Flavia (Palermo), Tajani ha commentato l’inchiesta della magistratura a Milano, sottolineando che l’utilizzo di dati riservati per scopi politici è “inaccettabile” e che “l’uso delle intercettazioni è una vergogna finalizzato alla pubblicazione”.
Il ministro ha aggiunto che “il modello delle intercettazioni non funziona” e che “infilarsi nella vita privata della gente per poi utilizzare i dati ai fini economici o politici è veramente una minaccia alla democrazia”. Tajani ha anche espresso timore che questi dati possano essere utilizzati da “chi è nostro nemico dal punto di vista geo-strategico”, come la Russia o altri paesi non amici.
Lo ius Italiae e gli obiettivi di Forza Italia
Tajani ha ribadito l’impegno di Forza Italia per lo ius Italiae, affermando che “con lo ius Italiae andiamo avanti, non intendiamo fermarci”. Il ministro ha espresso fiducia nella bontà della proposta, definendola “seria e credibile”, e ha sottolineato che rientra nel programma del centrodestra.
Il leader di Forza Italia ha anche delineato gli obiettivi del partito per le prossime elezioni politiche, dichiarando che “la partita si vince al centro” e che Forza Italia intende “allargare i suoi confini”. Tajani ha espresso l’ambizione di raggiungere il 20% alle prossime politiche, dopo aver ottenuto il 10% alle europee. Ha inoltre ribadito l’identità di Forza Italia, definendola “cristiana, liberale, riformista garantista”, e ha affermato che il partito è “il Ppe in Italia” e “i fondatori del centrodestra”.
Proposte economiche e critiche al Mef
In tema economico, Tajani ha sostenuto che “la manovra si può e si deve migliorare” e ha proposto l’utilizzo del concordato preventivo. Il ministro ha auspicato una riduzione della pressione fiscale, con particolare attenzione alla riduzione dell’aliquota Irpef intermedia e all’allargamento della base fino a 60 mila euro. Tajani ha anche espresso l’opinione che si possa fare di più per le pensioni e ha chiesto la cancellazione del blocco del turnover per le forze dell’ordine, definendolo “un errore strategico”.
Il vicepremier ha anche criticato l’autonomia dei burocrati del Mef, affermando che “ogni tanto qualche burocrate del Mef cerca di essere un po’ troppo autonomo dalle decisioni politiche e cerca di imporre le sue scelte alla politica”. Tajani ha ribadito che “io tratto col ministro Giorgetti, non dobbiamo andare a trattare con i burocrati del Mef”.
La privacy come pilastro della democrazia
Le dichiarazioni di Tajani sollevano un punto cruciale: la tutela della privacy come pilastro della democrazia. L’utilizzo di dati personali per scopi politici mina la fiducia nella politica e crea un clima di sospetto e diffidenza. È fondamentale garantire che i dati personali siano protetti e utilizzati solo per finalità legittime, rispettando i diritti fondamentali dei cittadini.