Il caso Eternit torna a Torino
A vent’anni dall’apertura del primo fascicolo di indagine, il caso Eternit torna a Palazzo di giustizia di Torino con il processo d’appello bis per Stephan Schmideiny. L’imprenditore svizzero, già coinvolto come responsabile della multinazionale dell’amianto, è accusato di omicidio colposo per la morte di un lavoratore dello stabilimento di Cavagnolo (Torino), avvenuta nel 2008 a causa di una patologia collegata all’esposizione all’amianto.
Un nuovo capitolo giudiziario
Questo nuovo passaggio davanti ai giudici piemontesi è l’effetto dell’annullamento con rinvio di una sentenza precedente, ordinato dalla Cassazione lo scorso maggio. La Corte Suprema ha ritenuto necessario un nuovo esame del caso, aprendo la strada a questo processo d’appello bis.
Un processo lungo e complesso
Il caso Eternit è un esempio di come la giustizia possa essere un percorso lungo e complesso, con diverse tappe e ribaltamenti di fronte. La vicenda, che ha visto coinvolti numerosi lavoratori e le loro famiglie, ha sollevato questioni cruciali sulla responsabilità delle aziende nell’ambito della salute e sicurezza sul lavoro, e sulla tutela dei lavoratori esposti a sostanze pericolose. Questo processo d’appello bis rappresenta un nuovo capitolo in questa lunga vicenda, con l’auspicio che possa portare a una conclusione definitiva e a una giusta condanna per le responsabilità accertate.