Un messaggio dal carcere: Ocalan apre a un nuovo processo di pace
Dopo anni di silenzio, Abdullah Ocalan, leader storico del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), ha inviato un messaggio dal carcere in cui si dice pronto a “spostare il processo dal terreno del conflitto e della violenza al piano legale e politico”. La dichiarazione arriva dopo 25 anni di reclusione e dopo un incontro con un suo parente, deputato del partito filocurdo Dem. L’appello per un nuovo processo di pace è arrivato dopo un’iniziativa del partito di estrema destra MHP, alleato del presidente Recep Tayyip Erdogan, che ha invitato Ocalan a proclamare lo scioglimento del PKK e la fine del terrorismo in Parlamento. Erdogan ha definito l’opportunità “storica”.
Ocalan, che è rinchiuso nell’isola di Imrali dal 1999, non è nuovo a richieste di abbandono della lotta armata. Già nel 2013-2015, durante il periodo di tregua noto come “il processo per la soluzione”, aveva chiesto al PKK di deporre le armi, ma l’accordo non durò a lungo. La violenza riprese nel 2015 e da allora il PKK ha rivendicato diversi attentati in Turchia, mentre Ankara ha bombardato regolarmente le sue basi in Iraq e Siria.
L’attentato di Ankara e la risposta turca
Le dichiarazioni di Ocalan arrivano a poche ore di distanza da un brutale attentato contro la sede dell’Industria Aerospaziale turca ad Ankara, rivendicato dal PKK. Due militanti hanno fatto esplodere un ordigno e sparato contro chiunque incontrassero, provocando la morte di cinque persone e il ferimento di 22. L’attacco è stato condannato da tutte le forze politiche turche, compreso il Dem, e dal suo leader incarcerato, Selahattin Demirtas, che si è detto favorevole a un processo di pace guidato da Ocalan.
La Turchia ha risposto all’attentato con bombardamenti a tappeto nella Siria e nell’Iraq settentrionale, dove, secondo Ankara, sono state distrutte basi e uccisi 59 terroristi. Le forze democratiche siriane, guidate dai curdi e sostenute dagli Stati Uniti, hanno invece dichiarato che gli attacchi hanno ucciso 12 civili e ferito altri 25.
Il futuro del processo di pace
Il partito filocurdo Dem si è detto disponibile a partecipare a un nuovo processo di pace, ma la situazione resta complessa. Il PKK è stato definito un’organizzazione terroristica da diversi paesi, tra cui la Turchia, gli Stati Uniti e l’Unione Europea. Il governo turco ha sempre respinto le richieste di dialogo con il PKK, accusandolo di essere responsabile di migliaia di morti in Turchia.
Il futuro del processo di pace dipenderà da diversi fattori, tra cui la volontà politica di Ankara e del PKK, la posizione degli Stati Uniti e dell’Unione Europea, e l’evoluzione della situazione politica in Siria e in Iraq.
Un’opportunità per la pace?
Le parole di Ocalan offrono una flebile speranza per un nuovo processo di pace in Turchia. La sua dichiarazione arriva in un momento di grande tensione tra Ankara e il PKK, dopo un attentato che ha scosso il paese. Se il governo turco decidesse di cogliere questa opportunità, sarebbe un passo importante verso la fine di un conflitto che dura da decenni e ha causato la morte di migliaia di persone. Tuttavia, è importante ricordare che il processo di pace è stato tentato in passato senza successo. La fiducia tra le parti è fragile e la situazione politica in Turchia è molto complessa.