La condanna
Il giudice Carla Pastorini del Tribunale di Genova ha condannato due uomini a sette anni e quattro mesi e sei anni e otto mesi per la violenza sessuale di gruppo ai danni di una barista. I due uomini, di 47 e 29 anni, erano stati arrestati dai carabinieri con l’accusa di stupro di gruppo e lesioni gravi. Il pm Federico Panichi aveva chiesto le condanne a otto anni e otto anni e quattro mesi.
La ricostruzione dei fatti
I fatti risalgono a settembre 2023. La vittima, una barista di 25 anni, aveva litigato con il fidanzato che era venuto a trovarla da fuori Genova. Dopo la discussione, il fidanzato era tornato a casa e la ragazza aveva deciso di passare la serata in un locale dove aveva incontrato i due condannati. Inizialmente avevano chiacchierato e poi avevano iniziato a bere. Da quel momento i ricordi della donna si fanno più confusi. La giovane si risveglia in una casa a Sampierdarena, con la sensazione che sia successo qualcosa di grave. Quattro giorni dopo, i dolori sono sempre più forti e decide di andare all’ospedale Galliera dove scatta il protocollo per gli abusi.
Le indagini e la denuncia
I carabinieri hanno avviato le indagini e sono riusciti a trovare delle immagini di alcune telecamere di videosorveglianza che mostravano un uomo entrare e uscire da un luogo. I due uomini sono stati identificati e inizialmente solo denunciati. Nel frattempo, la vittima è stata sottoposta ad accertamenti medici che hanno stabilito che aveva subito lesioni permanenti a causa della violenza. Dopo la violenza, uno dei due aggressori si è presentato sul posto di lavoro della ragazza e, dopo averla minacciata, ha cercato di farle ritirare la querela.
Considerazioni
Questa sentenza rappresenta un passo importante nella lotta contro la violenza di genere. La condanna di questi due uomini dimostra che la giustizia italiana è impegnata a punire i responsabili di tali crimini. Tuttavia, è fondamentale ricordare che la violenza sulle donne è un problema sociale diffuso e che è necessario un impegno costante per prevenirla e combatterla. La condanna di questi due uomini è un segnale positivo, ma è solo un primo passo.