L’Albero: un film che racconta l’amore, la tristezza e la dipendenza di due ventenni
“L’Albero”, il film d’esordio di Sara Petraglia, figlia del noto regista Sandro Petraglia, è stato presentato alla 19a edizione della Festa di Roma. Il film racconta la storia di due giovani donne, Bianca (Tecla Insolia) e Angelica (Carlotta Gamba), entrambe ventenni, che vivono in un appartamento con un albero che si vede dalla finestra e un poster di Giacomo Leopardi appeso al muro. La loro relazione è complessa, fatta di amore, tristezza e dipendenza dalla cocaina. Bianca, che ha lasciato la casa dei genitori per andare a vivere con Angelica, scrive in un quaderno le sue emozioni e i suoi progetti, ma la sua vita è segnata dalla ricerca di cocaina e dalla costante domanda: “Perché siamo tutti così tristi e annoiati?”.
La regista Sara Petraglia ha spiegato che l’idea per il film è nata dai suoi appunti e dalle sue esperienze personali, in particolare da un albero che si trovava nel quartiere Pigneto a Roma. “Stavo cercando una storia da scrivere e così ho riletto i miei appunti, i tanti inizi di romanzo e foto e mi tornava sempre in mente questo albero al Pigneto. Allora mi sono detta che la storia ce l’avevo già perché l’avevo vissuta”, ha dichiarato la regista.
“L’Albero” esplora il tema della dipendenza dalla cocaina, ma non lo fa in modo superficiale o stereotipato. La regista ha voluto mostrare le sfumature di questa dipendenza, come viene vissuta dalle due protagoniste, che la affrontano a modo loro. “Avevo intenzione di raccontarla, ma non volevo mettere al centro di tutto solo la cocaina di cui spesso non si parla in modo corretto. A volte si mostra solo l’aspetto caricaturale, gli stereotipi di questa droga che ci circonda tutti. Nel caso di queste due ragazze, vivono una dipendenza a modo loro”, ha spiegato Sara Petraglia.
Il film affronta anche il tema della tristezza, che la regista definisce come una “scelta” per alcune persone. “Ci sono persone determinate ad essere tristi, che anzi si nutrono della propria tristezza compiacendosene. Certo le mie due protagoniste sono persone privilegiate perché credo che avere il tempo di lamentarsi sia un privilegio”, ha commentato la regista.
Tecla Insolia, che interpreta Bianca, ha spiegato di essersi identificata molto con il personaggio, nonostante la dipendenza dalla cocaina. “Ho letto e riletto la sceneggiatura fino a sentirmi assuefatta. Comunque questo non è un film che parla di una generazione, ma casomai la storia di un’amicizia amorosa”, ha dichiarato l’attrice.
Carlotta Gamba, che interpreta Angelica, ha aggiunto che la collaborazione con la regista e con Tecla Insolia è stata molto facile e che si è creata una “incredibile energia” sul set.
“L’Albero” è prodotto da Angelo Barbagallo per Bibi Film e sarà distribuito nelle sale da Fandango Distribuzione.
Un’amicizia amorosa e la lotta contro la dipendenza
Il film si concentra sulla relazione tra Bianca e Angelica, un’amicizia che si trasforma in amore. Il loro legame è profondo e complesso, ma è minacciato dalla dipendenza di Bianca dalla cocaina. La regista ha sottolineato che l’amore può essere un fattore di supporto nella lotta contro la dipendenza, ma che è importante saper interrompere la relazione se la dipendenza persiste e la relazione diventa dannosa. “Certo, come si vede nel film, l’amore può aiutare ad uscire dalla dipendenza che è una cosa che non si può affrontare da soli. A volte è salvifico, anche se quando una storia è finita i rapporti vanno interrotti separandosi”, ha spiegato Sara Petraglia.
Un film che esplora la complessità della dipendenza
“L’Albero” non si limita a raccontare la dipendenza dalla cocaina come un problema sociale, ma esplora le sue sfumature e le sue conseguenze personali. Il film mostra come la dipendenza possa influenzare le relazioni, le emozioni e la vita delle persone. La regista ha voluto sfidare gli stereotipi che spesso circondano la cocaina e mostrare come la dipendenza possa essere vissuta in modo diverso da ogni persona.
Un film che parla di una generazione?
Tecla Insolia ha sottolineato che il film non è un ritratto di una generazione, ma racconta la storia di un’amicizia amorosa. La regista ha voluto concentrarsi sulla relazione tra Bianca e Angelica, senza voler generalizzare o fare un’analisi sociale. Il film si concentra sulle loro esperienze personali, sulle loro emozioni e sulle loro sfide.
Un film che si distingue per la sua autenticità
“L’Albero” è un film che si distingue per la sua autenticità. La regista ha tratto ispirazione dalle sue esperienze personali e ha voluto raccontare una storia che fosse vera e realistica. Il film non cerca di idealizzare la realtà, ma mostra le difficoltà e le sfide che le persone possono affrontare nella vita, in particolare in un contesto di dipendenza e di tristezza. Il film è un’opera di debutto che promette di essere un punto di partenza per una carriera ricca di talento e di originalità.