L’intesa sulla manovra è in bilico
Il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, ha espresso oggi a Bari la sua convinzione che l’intesa sulla manovra non sarà raggiunta. La ragione principale di questa impasse è la necessità di un consenso unanime da parte delle Regioni, un requisito che, secondo Fedriga, non potrà essere soddisfatto a causa di posizioni inconciliabili. “Non credo ci sarà l’intesa sulla manovra, perchè per l’intesa serve l’unanimità e certe posizioni non riusciamo a conciliarle”, ha affermato Fedriga, specificando che la maggioranza delle Regioni ha espresso il suo assenso all’accordo, ma l’unanimità non è ancora stata raggiunta.
I punti di disaccordo
Fedriga ha identificato alcuni punti di maggiore disaccordo, tra cui la questione degli acconti. “Ci sono più punti, in particolare la questione degli acconti però, come ho avuto modo di sottolineare ieri, le regole europee prevedono il tetto di spesa che ammazzerebbe le Regioni”, ha dichiarato il presidente della Conferenza delle Regioni. Il riferimento è probabilmente al tetto di spesa imposto dalle regole europee, che Fedriga considera dannoso per le Regioni.
Le sfide del federalismo italiano
La questione dell’intesa sulla manovra evidenzia le sfide del federalismo italiano. La necessità di un consenso unanime da parte delle Regioni per l’approvazione di misure di rilevanza nazionale pone delle difficoltà nel processo decisionale. La questione degli acconti e il tetto di spesa imposto dalle regole europee mettono in luce il delicato equilibrio tra autonomia regionale e vincoli europei. È fondamentale che il governo e le Regioni trovino un punto di incontro che garantisca la sostenibilità finanziaria del Paese e rispetti l’autonomia delle Regioni.