Un appello per la tutela dei diritti dei creatori
Un’ondata di protesta sta investendo il mondo della cultura. Oltre 6.500 persone, tra cui musicisti, scrittori, attori, artisti, fotografi e altri creatori, hanno firmato un appello per fermare l’uso non autorizzato delle loro opere per addestrare l’intelligenza artificiale generativa. Tra i firmatari, nomi di spicco come Julianne Moore, Kevin Bacon, Rosario Dawson, F. Murray Abraham, Kazuo Ishiguro, Paula Hawkins, Philla Gregory, Thom Yorke, Max Richter, Robert Smith ed Ed O’Brian.
L’appello, che ha visto la partecipazione anche di un numero significativo di dirigenti di aziende creative e organizzazioni per i diritti musicali, denuncia la pratica di molte aziende di intelligenza artificiale generativa che si addestrano sul lavoro dei creatori senza una licenza, sfruttando il loro lavoro senza un giusto compenso.
“Molte aziende di intelligenza artificiale generativa si allenano sul lavoro dei creatori senza una licenza per farlo: questo è un grosso problema per molti artisti, musicisti, attori, autori e altri creatori il cui lavoro è sfruttato da società di intelligenza artificiale”, si legge nella dichiarazione. “Questo è un momento critico per i creatori di tutto il mondo: negli Stati Uniti ci sono più cause continue che sono state introdotte a causa di un training senza licenza; nel Regno Unito il governo ha affermato che vorrebbe cambiare la legge sul copyright e consentire alle società di intelligenza artificiale di formarsi sul lavoro protetto da copyright senza dover richiedere un’autorizzazione. Pensiamo che sia importante ascoltare direttamente dai creatori il cui lavoro viene sfruttato”.
Un problema di portata globale
L’appello evidenzia un problema di portata globale, con diverse nazioni che stanno affrontando la questione del copyright nell’era dell’intelligenza artificiale. Negli Stati Uniti, si moltiplicano le cause legali intentate da creatori che si sentono lesi dalla pratica dell’addestramento non autorizzato. Nel Regno Unito, il governo sta valutando un cambio di legge che potrebbe consentire alle aziende di intelligenza artificiale di formarsi sul lavoro protetto da copyright senza autorizzazione.
L’appello si pone come un monito a governi e istituzioni, sollecitando un intervento legislativo per tutelare i diritti dei creatori e garantire un giusto compenso per il loro lavoro. L’obiettivo è di impedire che l’intelligenza artificiale generativa si nutra del lavoro di artisti e scrittori senza un’adeguata compensazione, preservando così la sostenibilità del settore creativo e garantendo un futuro per i creatori di tutto il mondo.
Il ruolo delle associazioni
Decine di associazioni hanno sottoscritto il documento, tra cui AIM – The Association of Independent Music (UK), l’Association of American Publishers, Hachette Book Group e la Fimi, la federazione dell’industria musicale italiana. Il loro sostegno dimostra la crescente consapevolezza di un problema che sta minacciando l’intero settore creativo.
La mobilitazione di artisti, scrittori e musicisti di fama internazionale, uniti alle associazioni di settore, rappresenta un segnale forte e chiaro: la creatività non può essere sfruttata senza un giusto riconoscimento. La battaglia per i diritti dei creatori è appena iniziata, e l’appello è un primo passo verso una ridefinizione del rapporto tra creatività e intelligenza artificiale.
Un futuro incerto per la creatività
L’appello solleva un quesito fondamentale: come conciliare l’innovazione dell’intelligenza artificiale con la tutela dei diritti dei creatori? La questione è complessa e necessita di un’attenta riflessione da parte di tutti gli attori coinvolti. Il futuro della creatività è in gioco, e la risposta a questa domanda determinerà il destino di un’industria che arricchisce la nostra cultura e la nostra vita.