Il Governo Apre un’Inchiesta Disciplinare
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha annunciato che il caso del sostituto procuratore della Cassazione Marco Patarnello, che in una mailing list dell’Anm aveva definito ‘pericolosa’ la premier Meloni, è al vaglio per la verifica dei presupposti per l’esercizio dei poteri ispettivi che la legge riserva al ministro. Secondo fonti giudiziarie, anche la procura generale della Cassazione avrebbe aperto un fascicolo ‘pre-disciplinare’ per un accertamento preventivo. Se le procedure dovessero andare avanti, Patarnello rischierebbe un processo davanti alla sezione disciplinare del Csm.
Nordio ha definito le parole di Patarnello ‘di una gravità da prendere in considerazione’, sottolineando che ‘affermare che il presidente del Consiglio, proprio perché non ha inchieste giudiziarie a suo carico, è un pericolo maggiore di Berlusconi’ è un’affermazione ‘molto indicativa del clima istituzionale che vive la nostra democrazia’.
Il messaggio di Patarnello, inviato il 19 ottobre scorso, è stato pubblicato da Meloni sui social, scatenando una polemica che ha visto la presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia tentare di gettare acqua sul fuoco, definendo il termine ‘pericolosa’ ‘assolutamente inadeguato’.
La Magistratura si Difende
L’Anm, attraverso il suo presidente, ha chiesto un dialogo sereno con l’esecutivo, chiedendo al governo di tornare a parlare ‘con la magistratura nei termini di un doveroso rispetto nella comunicazione istituzionale del Paese’.
L’Associazione europea magistrati, in una lettera al presidente del Consiglio e al Guardasigilli, ha espresso il suo disappunto per i propositi di provvedimenti per la separazione delle carriere dei magistrati, sottolineando che ‘il potere disciplinare è un compito centrale attribuito all’organo di governo autonomo della magistratura’ e che ‘il suo esercizio può incidere sulla progressione di carriera dei magistrati e deve trovare un equilibrio tra i principi di responsabilità, indipendenza e giusto processo’.
Nordio, nel suo intervento alla Camera, ha lamentato il calo di prestigio della magistratura, affermando che ‘quando sono entrato in magistratura nel 1976 il prestigio di questa godeva del consenso dell’oltre 80% dei cittadini italiani, pari e qualche volta superiore a quello addirittura della Chiesa cattolica. Oggi è precipitato e, per rispetto verso i miei ex colleghi, non lo voglio nemmeno citare’.
Reazioni Politiche
Marina Berlusconi ha commentato la vicenda affermando che ‘certi giudici non sono nemici di mio padre o della Meloni, ma sono nemici del Paese’. Marcello Dell’Utri, ai giornalisti che gli chiedevano se lo scontro tra governo e magistratura ricordasse quello tra Berlusconi e i giudici, ha risposto ‘forse sì, ma non saprei dirlo’, aggiungendo che ‘un po’ mi manca’ Berlusconi.
Un Clima di Tensione
La vicenda Patarnello è solo l’ultimo episodio di una lunga serie di tensioni tra governo e magistratura. Il clima è infuocato e le reciproche accuse rischiano di inficiare il corretto funzionamento delle istituzioni. È importante che entrambe le parti si adoperino per ripristinare un clima di dialogo e di rispetto reciproco, per il bene del Paese e della giustizia.