Meta e Blumhouse: un’alleanza per testare Movie Gen
Meta, l’azienda di Mark Zuckerberg, sta compiendo un passo importante nel mondo di Hollywood con la collaborazione con Blumhouse, una delle case di produzione più importanti del settore. L’obiettivo è testare Movie Gen, un sistema di video generati dall’intelligenza artificiale, ancora in fase di sviluppo.
Il sistema, che Meta prevede di espandere nel 2025, permette di generare video di massimo 16 secondi partendo da un testo scritto. Un meccanismo simile a quello utilizzato da altri sistemi di intelligenza artificiale come Sora, sviluppato da OpenAI, la casa madre di ChatGPT.
Tra i primi a sperimentare Movie Gen ci saranno registi di spicco come Casey Affleck, Aneesh Chaganty e le Spurlock Sisters. Il film di Chaganty sarà disponibile sul sito web di Meta dedicato a Movie Gen, mentre le opere di Affleck e delle Spurlock Sisters saranno pubblicate prossimamente.
Un’opportunità per migliorare la tecnologia e raccogliere feedback
L’amministratore delegato di Blumhouse, Jason Blum, ha sottolineato l’importanza di questa collaborazione: “Gli artisti rimangono la linfa vitale del nostro settore, ma la tecnologia può aiutarli nella narrazione. Abbiamo accolto con favore l’opportunità per alcuni di loro di testare l’IA e fornire feedback sui pro e contro durante la fase di sviluppo.”
L’obiettivo di Meta è quindi quello di migliorare la tecnologia Movie Gen e raccogliere feedback preziosi da professionisti del settore cinematografico. L’azienda punta a creare uno strumento che possa essere utile agli artisti e ai produttori, ma la mossa solleva interrogativi sulla tutela degli artisti e sull’utilizzo di opere protette da copyright per l’addestramento dell’IA.
Il dibattito sull’intelligenza artificiale e la tutela degli artisti
Nel corso del 2024, diverse associazioni e sindacati di Hollywood hanno scioperato proprio per chiedere maggiore tutela per gli artisti in vista di un ampliamento delle piattaforme di intelligenza artificiale generativa per i video, usate a scopi professionali. E diverse associazioni di detentori di copyright e testate giornalistiche hanno intentato cause legali contro le principali aziende tecnologiche, tra cui Meta, per l’utilizzo non autorizzato delle loro opere per addestrare i sistemi di Intelligenza artificiale generativa.
La collaborazione tra Meta e Blumhouse potrebbe quindi essere interpretata come un tentativo di avvicinarsi a Hollywood e di trovare un punto di incontro tra il mondo della tecnologia e quello del cinema, ma anche come un segnale di un possibile futuro in cui l’intelligenza artificiale avrà un ruolo sempre più importante nella creazione di contenuti audiovisivi.
Resta da vedere come si evolverà il dibattito sull’intelligenza artificiale e la tutela degli artisti, e se le aziende tecnologiche saranno in grado di trovare un equilibrio tra innovazione e rispetto dei diritti di autore.
Considerazioni sul futuro dell’intelligenza artificiale nel cinema
L’accordo tra Meta e Blumhouse rappresenta un passo significativo nell’evoluzione del rapporto tra tecnologia e cinema. La crescente diffusione dell’intelligenza artificiale generativa pone domande cruciali sul futuro del settore, in particolare sulla tutela degli artisti e sull’utilizzo di opere protette da copyright. Sarà fondamentale trovare un equilibrio tra l’innovazione e la salvaguardia dei diritti degli autori, garantendo un futuro sostenibile per il cinema e per gli artisti che lo animano.