Il processo per il disastro di Mariana
Oggi si apre presso l’alta corte di Londra il processo civile contro la compagnia anglo-australiana BHP, partecipante al 50% con la brasiliana Vale al consorzio Samarco che gestiva la miniera di ferro di Fundão a Mariana. La causa, avviata nel Regno Unito, è considerata la più grande azione collettiva in un tribunale britannico – e tra le più grandi del mondo – sia per il valore del maxi risarcimento richiesto, 42,8 miliardi di euro, sia per il numero di richiedenti: in tutto 620 mila persone, 46 municipi, oltre 2000 aziende private e 65 istituzioni religiose.
Tutti questi soggetti, in misura differente, sono stati vittime della tragedia nello stato del Minas Gerais causata dal cedimento del bacino di decantazione della miniera il 5 novembre 2015. Quel giorno, oltre 50 milioni di metri cubi di rifiuti tossici e fango si riversarono nella valle del Rio Doce, contaminando il fiume, spazzando via interi villaggi e causando 15 morti, 50 feriti e 19 dispersi, oltre a un danno incalcolabile per l’ambiente. Migliaia di animali morirono, centinaia di ettari di foresta tropicale nativa protetta furono devastati.
Le accuse contro BHP
I richiedenti, rappresentati dallo studio legale internazionale Pogust Goodhead, hanno trascinato in tribunale la BHP accusando la società di negligenza. Sebbene consapevole dei rischi del crollo della diga, sostengono i legali e le vittime, non aveva fatto nulla per eliminare le criticità e ne aveva invece finanziato i lavori di ampliamento.
La difesa di BHP
La compagnia si difende affermando che attraverso la Fondazione Renova, nata nel 2016 per compensare i danni causati, ha speso più di 7 miliardi di euro in assistenza finanziaria di emergenza, azioni di ricostruzione e indennizzi in favore di almeno 430mila persone (tra cui circa 200mila delle vittime costituite a Londra) e continua a lavorare con le istituzioni brasiliane per concludere un processo di risarcimento.
Altri procedimenti legali
Oltre al processo in corso a Londra, altre iniziative civili sono state avviate in tribunali di Australia e Paesi Bassi, mentre altri procedimenti penali sono ancora in corso in Brasile.
Il peso di un disastro ambientale
Il disastro di Mariana è un esempio drammatico di come le attività estrattive, se non gestite con la massima attenzione e responsabilità, possono avere conseguenze devastanti per l’ambiente e per le comunità locali. Il processo in corso a Londra, con la sua portata enorme, rappresenta un’occasione per riflettere su come affrontare le responsabilità in caso di disastri ambientali di questa portata e per mettere in discussione i modelli di sviluppo economico che mettono a rischio la salute del pianeta e delle persone.