L’appello per l’autonomia
Il presidente della Lombardia Attilio Fontana ha lanciato un appello per l’autonomia della regione, affermando che la “parte del cattivo funzionamento del nostro Paese” legata alla burocrazia e alle sue lungaggini “deve essere risolta”. Fontana ha espresso la sua convinzione che questo cambiamento non possa avvenire da Roma, dichiarando: “Da Roma questa cosa non si risolverà mai. Ve lo dico con assoluta certezza. Per fare questo dobbiamo cercare di ottenere l’autonomia.”
La difesa dell’autonomia
Fontana ha poi difeso l’autonomia, descrivendola come “qualcosa di estremamente positivo per il nostro territorio, per il resto del paese”. Ha espresso la sua disponibilità a confrontarsi con chiunque voglia discutere di autonomia nel merito, criticando chi si oppone con slogan e non con argomentazioni concrete. “Io sono pronto a confrontarmi con chiunque voglia parlare nel merito dell’autonomia, e non soltanto voglia parlare a slogan, che chi è contrario ha creato.”
La visione per il futuro
Il presidente lombardo ha infine sottolineato il suo obiettivo di permettere agli imprenditori lombardi di competere nel mondo “con le mani libere”, senza i vincoli burocratici che secondo lui li ostacolano. “Io voglio consentire ai nostri imprenditori di competere nel resto del mondo correndo con le mani libere, non con le mani legate dietro la schiena – ha concluso -, come oggi sono costretti a fare con vincoli, lacci e lacciuoli che Roma ci impone ogni giorno.”
L’autonomia come soluzione?
L’appello di Fontana per l’autonomia solleva un dibattito complesso e delicato. Se da un lato è comprensibile la frustrazione di chi si sente ostacolato da una burocrazia inefficiente, dall’altro è importante considerare le possibili conseguenze di un’eccessiva decentralizzazione. Un equilibrio tra autonomia regionale e unità nazionale è fondamentale per garantire la coesione del Paese e la sua efficienza.