Un atto di intolleranza
Una dottoressa di Palau, nel nord Sardegna, ha deciso di abbandonare il suo studio medico a causa di insulti ricevuti. La notizia è stata diffusa dalla Direzione aziendale della Asl Gallura, che ha espresso la massima solidarietà nei confronti della professionista. La Asl ha dichiarato che verificherà l’accaduto e si augura che ci siano margini affinché la dottoressa possa riprendere in tranquillità e serenità il suo servizio.
L’appello della Asl
La Direzione della Asl Gallura ha rivolto un appello ai cittadini, chiedendo loro di mostrare rispetto verso tutti gli operatori sanitari che scelgono di andare sul territorio, spesso mettendo in secondo piano aspirazioni personali o destinazioni più comode, con lo scopo di offrire un servizio anche a chi abita nei centri più periferici. “È un segno di civiltà e di opportunità, soprattutto in un momento storico di gravissima carenza di medici di Medicina generale e di massima pressione per chi svolge la professione sanitaria”, ha sottolineato la Asl.
Il rispetto dovuto
La Asl ha concluso il suo comunicato ricordando che “tutto questo accade nella giornata in cui si celebra San Luca, evangelista e patrono dei medici. Il rispetto verso i medici è dovuto anche per la loro dedizione agli altri e alla cura dei malati”.
Un problema crescente
La vicenda della dottoressa di Palau è un esempio di un problema crescente: la violenza verbale e fisica nei confronti degli operatori sanitari. È importante sottolineare che il rispetto è un valore fondamentale in ogni ambito della società, ma assume un’importanza ancora maggiore quando si parla di persone che dedicano la propria vita a prendersi cura degli altri. La Asl Gallura ha fatto bene a esprimere la sua solidarietà alla dottoressa e a lanciare un appello ai cittadini, ma è necessario che le istituzioni prendano provvedimenti concreti per contrastare questo fenomeno.