Un’opinione politica e un appello alla bellezza
Il coreografo americano David Parsons, in un recente video-incontro con i giornalisti per la presentazione del suo ultimo spettacolo, “Balance of Power”, ha espresso la sua opinione sulle prossime elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Parsons ha dichiarato che, secondo lui, “gran parte degli artisti non voterà per Donald Trump, ma per Kamala Harris”, evidenziando la preoccupazione per una possibile riduzione dei finanziamenti per l’arte in caso di vittoria del tycoon.
Nonostante l’enfasi politica, Parsons ha anche sottolineato la necessità di non perdere di vista la bellezza e la meraviglia dell’universo, affermando: “Nonostante le guerre e tanti problemi non dobbiamo perdere di vista la bellezza e la meraviglia dell’universo”. Questo messaggio di speranza e di positività permea l’intero spettacolo “Balance of Power”, che si compone di sei pezzi coreografici, tra cui due nuove produzioni del 2024: “The Shape of Us” e “Juke”.
‘The Shape of Us’: un’opera introspettiva
“The Shape of Us”, descritto come un po’ dark e riflessivo, si discosta leggermente dal repertorio di Parsons Dance, generalmente caratterizzato da gioia e spensieratezza. La ballerina Elena D’Amario sarà protagonista in alcune tappe del tour, tra cui Milano, Pescara e Roma. La sua presenza aggiunge un ulteriore livello di interesse e di fascino allo spettacolo.
Un tour italiano per ‘Balance of Power’
Il tour italiano di “Balance of Power” toccherà 17 città, con il primo appuntamento al Teatro degli Arcimboldi di Milano l’1 e il 2 novembre e l’ultimo il 3 dicembre al Politeama di Genova. Lo spettacolo offre un’opportunità unica per immergersi nel mondo della danza contemporanea e per riflettere sul messaggio di speranza e di bellezza che Parsons vuole trasmettere.
L’arte come ponte tra politica e bellezza
L’opinione politica di David Parsons, seppur espressa in un contesto di presentazione di uno spettacolo, solleva un punto importante: il legame tra arte e politica. L’arte, in tutte le sue forme, ha sempre avuto un ruolo sociale e politico, e la sua tutela è fondamentale per la crescita e lo sviluppo di una società. La preoccupazione di Parsons per i finanziamenti all’arte in caso di vittoria di Donald Trump è condivisa da molti artisti e intellettuali, che vedono nell’arte un mezzo di espressione, di critica e di confronto. Allo stesso tempo, la sua sottolineatura della bellezza e della meraviglia dell’universo ci ricorda che l’arte ha anche il potere di unire, di ispirare e di dare speranza, indipendentemente dalle divisioni politiche o dalle difficoltà del mondo. La danza, in particolare, è un linguaggio universale che trascende le barriere linguistiche e culturali, offrendo un’esperienza emotiva e sensoriale che ci connette a un livello profondo.