Ulteriori 100 mila euro in tangenti sequestrati
La Guardia di Finanza ha sequestrato ulteriori 100 mila euro in contanti nell’abitazione di Paolino Iorio, ex direttore generale di Sogei, la società informatica pubblica che gestisce i sistemi informativi del settore pubblico. Il denaro, secondo le indagini, sarebbe il provento di tangenti. Il sequestro è avvenuto nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’arresto di Iorio in flagranza di reato mentre riceveva una mazzetta di 15 mila euro.
La segnalazione dell’indagato
La presenza del denaro nell’abitazione sarebbe stata segnalata dagli stessi investigatori, secondo quanto riportato da fonti vicine all’inchiesta. Iorio, durante l’arresto, avrebbe fornito informazioni che hanno indirizzato gli inquirenti verso il ritrovamento dei 100 mila euro.
Rischio carcere per Iorio
La Procura di Roma ha chiesto al gip la sostituzione dei domiciliari con il carcere per Iorio. Oltre all’accusa di corruzione, il manager è indagato per la cancellazione dei video degli ultimi 15 giorni delle telecamere di sicurezza presenti in casa. Questo gesto, secondo gli inquirenti, sarebbe un tentativo di depistaggio e di occultamento di prove.
Sogei al centro dell’inchiesta
Sogei, la società informatica pubblica, è al centro di un’inchiesta che sta indagando su possibili irregolarità e corruzione. L’arresto di Iorio e il sequestro dei 100 mila euro sono solo l’ultimo capitolo di un’indagine che si preannuncia complessa e delicata.
Un’ombra sulla pubblica amministrazione
L’arresto di un dirigente di una società pubblica come Sogei, e il sequestro di somme ingenti in contanti, gettano un’ombra sulla trasparenza e l’integrità della pubblica amministrazione. È fondamentale che la giustizia faccia il suo corso e che si faccia piena luce sulle presunte irregolarità. La corruzione, in qualsiasi forma, è un cancro che erode la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e mina il buon funzionamento dello Stato.