Mirto Milani chiede giustizia riparativa, ma i familiari rifiutano
Il processo d’appello a Brescia per l’omicidio di Laura Ziliani, ex vigilessa di Temù, ha visto un nuovo sviluppo con la presentazione di un’istanza di accesso alla giustizia riparativa da parte di Mirto Milani, uno dei tre condannati all’ergastolo in primo grado. La richiesta, tuttavia, è stata respinta dai familiari della vittima. Mirto Milani aveva precedentemente espresso il desiderio di incontrare i familiari di Laura Ziliani, ma la loro risposta è stata negativa.
Il processo d’appello non si conclude oggi
Il processo d’appello non si è concluso oggi a causa dell’istanza di legittimo impedimento presentata da uno degli avvocati della difesa, l’avvocato Cesari che difende Paola Zani. Le difese interverranno quindi in un’altra udienza. In questa udienza, si prevede che accusa e parti civili avranno la possibilità di presentare le loro argomentazioni.
Silvia Zani chiede di vendere gli immobili della madre
Anche Silvia Zani, un’altra delle condannate, ha manifestato l’intenzione di accedere al percorso di giustizia riparativa. Ha inoltre richiesto la possibilità di vendere gli immobili intestati alla madre uccisa, al fine di poter sostenere economicamente la terza sorella, libera e completamente estranea ai fatti, affetta da un ritardo cognitivo.
Considerazioni personali
Il caso Zani continua a suscitare grande interesse e dibattito pubblico. La richiesta di accesso alla giustizia riparativa da parte di Mirto Milani, pur essendo stata respinta dai familiari della vittima, solleva importanti questioni etiche e legali. La possibilità di vendere gli immobili della madre per sostenere la sorella disabile è un’ulteriore complicazione che aggiunge un altro livello di complessità a questo caso già intricato. Sarà interessante vedere come si evolverà il processo d’appello e quali saranno le conseguenze di queste richieste.