L’omicidio nel bar di Milano
Nella notte tra il [data] e il [data] a Milano, un barista di 30 anni è stato arrestato per l’omicidio volontario di un ladro che tentava di rubare nel suo bar. L’uomo, identificato come Eros Di Ronza, è stato colpito mortalmente con una ventina di forbiciate sferrate dal barista e da un suo conoscente, entrambi parenti della donna cinese a cui è intestato il bar. Il fatto è avvenuto all’alba, quando Di Ronza è entrato nel bar con l’intenzione di rubare. Il barista e il suo conoscente lo hanno fermato e aggredito con le forbici. Di Ronza è stato colpito una prima volta mentre stava cercando di uscire da sotto la saracinesca divelta, poi è riuscito ad alzarsi e ha tentato di scappare, ma è stato raggiunto da almeno 20 colpi di forbici, anche quando era a terra.
Le indagini e l’arresto
L’Ufficio di prevenzione generale della Questura ha condotto le indagini che hanno portato all’arresto del barista e del suo conoscente. I due indagati non hanno risposto al pm Maura Ripamonti, che ha disposto il loro arresto. Le indagini sono ancora in corso per ricostruire con precisione la dinamica dell’omicidio e per accertare le responsabilità dei due indagati.
Un caso di legittima difesa?
La vicenda solleva interrogativi sulla legittima difesa e sul confine tra la difesa personale e l’omicidio. L’uso di un’arma come le forbici, con un numero così elevato di colpi inferti anche quando la vittima era a terra, solleva dubbi sulla proporzionalità della reazione del barista e del suo conoscente. Sarà compito della giustizia stabilire se l’azione dei due indagati rientri nella legittima difesa o se si tratti di omicidio volontario.