La scomparsa di un grande storico
Yehuda Bauer, uno dei massimi storici della Shoah, si è spento in Israele all’età di 98 anni. Nato a Praga il 6 aprile 1926, Bauer ha dedicato la sua vita allo studio dell’Olocausto e dell’antisemitismo, pubblicando oltre 40 libri su questi temi. La sua ricerca si è concentrata in particolare sulle reazioni ebraiche a questi eventi, con un focus speciale sulla resistenza ebraica al nazismo.
Un percorso di vita segnato dalla storia
Arrivato in Palestina mandataria nel 1939, Bauer ha partecipato alla guerra di indipendenza di Israele nel 1948. Dopo la guerra, ha intrapreso la carriera accademica, diventando un’autorità riconosciuta a livello internazionale per la sua conoscenza dell’Olocausto. Bauer ha avuto un ruolo fondamentale nell’Ihra, l’International Holocaust Remembrance Alliance, fin dalla sua nascita nel 1998. Ha contribuito a stilare la definizione di antisemitismo adottata dall’organizzazione, un documento di riferimento per la lotta contro l’odio e la discriminazione.
Un critico della politica israeliana
Bauer era un critico dell’occupazione israeliana dei Territori dopo il 1967. Si è schierato più volte contro la politica del premier Benyamin Netanyahu e il governo di destra, sostenendo la necessità di una soluzione pacifica al conflitto israelo-palestinese.
Un’eredità di conoscenza e impegno
La scomparsa di Yehuda Bauer rappresenta una grande perdita per il mondo accademico e per tutti coloro che si battono per la memoria dell’Olocausto. Il suo lavoro ha contribuito a far luce su un periodo buio della storia e a dare voce alle vittime della Shoah. La sua eredità continuerà a ispirare le future generazioni di studiosi e attivisti, impegnati a combattere l’antisemitismo e a promuovere la pace e la giustizia nel mondo.