Un’ex calciatrice del Fulham accusa Al-Fayed di molestie
Ronnie Gibbons, ex calciatrice del Fulham e capitano della squadra femminile del club londinese di proprietà di Mohamed Al-Fayed, ha rivelato di aver subito una serie di molestie da parte del defunto magnate egiziano nel 2000. L’ex calciatrice, che all’epoca aveva 20 anni, ha dichiarato al sito The Athletic di essere stata baciata con la forza, palpeggiata e di essersi sentita intrappolata in due occasioni da Al-Fayed nell’ufficio del tycoon a Harrods.
Gibbons ha spiegato che ha deciso di parlare dopo anni di silenzio per liberarsi dalla vergogna e dal dolore che ha portato con sé per lungo tempo. “Dire la mia verità e raccontare finalmente la mia storia mi aiuterà a risollevarmi e a liberarmi dalla vergogna, dall’imbarazzo e dal dolore che ho portato con me per anni”, ha detto l’ex calciatrice.
Un caso che si aggiunge a un vasto scandalo
Il caso di Gibbons si aggiunge alle accuse lanciate da circa duecento donne contro Al-Fayed, morto nel 2023 a 94 anni. La maggior parte delle accuse proviene da ex dipendenti di Harrods, il centro commerciale di lusso di cui Al-Fayed era proprietario fino al 2010.
Un portavoce del gruppo Justice for Harrods Survivors, che rappresenta più di cento presunte vittime di Al-Fayed e sta portando avanti azioni legali per ottenere indennizzi dall’attuale proprietario di Harrods, il fondo sovrano del Qatar, ha definito il caso di Gibbons “un altro orribile esempio dei mostruosi abusi commessi con l’aiuto e il favoreggiamento delle società di sua proprietà”.
Altre ex calciatrici del Fulham si uniscono alle accuse
Secondo la Bbc, anche quattro ex calciatrici del Fulham si sono unite al gruppo di “superstiti” degli abusi di Al-Fayed. Il magnate era padre di Dodi, ultimo fidanzato della principessa Diana, deceduto con lei nel 1997 nel tragico incidente del tunnel dell’Alma a Parigi.
Un’ombra oscura sulla storia di un magnate
La rivelazione di Ronnie Gibbons getta un’ombra ancora più cupa sulla figura di Mohamed Al-Fayed, già sotto accusa per molteplici abusi. Il caso dimostra come il potere e l’influenza possano essere utilizzati per compiere atti di violenza e sopraffazione, anche nei confronti di persone che si trovano in una posizione di vulnerabilità. È importante che le vittime di abusi sessuali trovino il coraggio di denunciare e che la società si impegni a combattere questo fenomeno, garantendo alle vittime giustizia e supporto.