Calabria sentito come testimone nell’inchiesta sugli ultrà
Il capitano del Milan, Davide Calabria, è stato sentito ieri come testimone nell’inchiesta milanese condotta dalla Squadra mobile e coordinata dai pm Paolo Storari e Sara Ombra, sulle curve di San Siro. L’indagine, che due settimane fa ha portato a 19 arresti, ha azzerato vertici e sodali ultrà della Nord interista e della Sud milanista.
L’incontro tra Calabria e Lucci
Stando agli atti dell’indagine di Polizia e Gdf, Calabria avrebbe incontrato Luca Lucci, capo degli ultras rossoneri e ora in carcere, in un bar a Cologno Monzese nel febbraio del 2023. Gli atti dell’indagine riportano che “è stato documentato un incontro” di Luca Lucci, “con il capitano del Milan, il calciatore Davide Calabria”, in un bar di Cologno Monzese, l’8 febbraio del 2023.
Il contenuto dell’incontro non è noto
Negli atti, però, non viene riportato il contenuto di questo presunto incontro, ma si dà atto, sulla base delle intercettazioni, che Luca Lucci sarebbe stato “informato, in modo criptico” da Giancarlo Capelli, detto ‘il Barone’ e storico capo ultrà rossonero, “dell’arrivo da lì a poco” di un “soggetto che avrebbe dovuto incontrarlo”, senza svelare il nome. Sulla base “delle immagini captate dagli investigatori – si legge sempre negli atti – si ritiene di poter asserire che il soggetto in questione, indicato nella conversazione telefonica di cui sopra, sebbene dal contenuto inequivocabilmente criptico, sia da identificare in Davide Calabria, calciatore e capitano” del Milan.
Un incontro criptico
L’incontro tra Calabria e Lucci, documentato dagli investigatori, solleva interrogativi sul suo contenuto e sul ruolo del calciatore nell’ambito del mondo ultrà. La natura criptica della conversazione tra Lucci e Capelli, che non menziona esplicitamente il nome di Calabria, lascia spazio a interpretazioni e a possibili connessioni tra il mondo del calcio e quello degli ultrà.