Il Corpo in Trasformazione: Un Viaggio Teatrale
Il nuovo spettacolo del Teatro dell’Argine, “Miserella”, debutta a San Lazzaro di Savena (Bologna) il 16 ottobre, inaugurando la stagione dell’ITC Teatro. Il titolo, che in dialetto toscano indica la pianta Daphne Mezereum, richiama l’immagine di un corpo apparentemente secco e morto, ma che in realtà ospita una miriade di fiori, a simboleggiare la vita che persiste anche in un corpo che cambia, invecchia e si trasforma.
“Miserella” è un lavoro di teatro d’attore, anzi d’attrice, che si interroga sul corpo femminile in tutte le sue fasi, dalla nascita alla vecchiaia, affrontando temi come la maternità, la sterilità, l’invecchiamento e la perdita di controllo sul proprio corpo.
“Chi sono io quando nasco? E chi (cosa?) divento quando cresco, muto, mi trasformo, fino quasi a non riconoscermi nello specchio o a non riconoscermi nel mio corpo, che non obbedisce, duole, si rifiuta, fa ma poi si spezza?” si chiede la regista Micaela Casalboni.
Quattro Corpi, Quattro Storie
In scena, quattro attrici, quattro corpi diversi, esplorano lo spazio e la voce in un viaggio introspettivo alla ricerca di un nuovo patto con il proprio sé che cambia. Il corpo di madre, il corpo di attrice, il corpo di ballo, il corpo sterile, si fondono in un’unica voce-corpo che si astrae da sé per guardarsi dall’esterno.
Le attrici esplorano umori, atmosfere, situazioni e memorie, proprie e altrui, in un flusso continuo che non segue una trama lineare, ma si muove su piani diversi che si intrecciano. Ironia e inquietudine, sarcasmo e sofferenza, sopraffazione e solidarietà, depressione e gioia ritrovata si mescolano in un’atmosfera surreale e quotidiana, come una sala d’attesa o un limbo, lo spazio della “Mezza Età”, un’età indefinita che non è più gioventù, ma non è ancora vecchiaia.
Il Teatro dell’Argine: Un Teatro di Confine
Il Teatro dell’Argine nasce da un’idea di teatro multiforme, partecipato e di confine. La compagnia, diretta da Andrea Paolucci, Nicola Bonazzi e Micaela Casalboni, si è aggiudicata il Premio Ubu per il progetto Politico Poetico. Con “Miserella”, il Teatro dell’Argine continua a esplorare il corpo e la sua trasformazione, con un linguaggio teatrale che mescola ironia e inquietudine, sarcasmo e sofferenza, in un viaggio introspettivo e poetico.
Un’Esplorazione Profonda del Corpo Femminile
“Miserella” si presenta come un’opera profonda e toccante che affronta il tema del corpo femminile in modo originale e coraggioso. Attraverso un linguaggio teatrale ricco di sfumature e di emozioni, lo spettacolo invita il pubblico a riflettere sul proprio corpo e sulla sua evoluzione nel tempo, in tutte le sue sfaccettature, con le sue gioie e le sue sofferenze. La scelta di quattro attrici con corpi diversi, che interpretano ruoli diversi, contribuisce a creare un’immagine multiforme e complessa del corpo femminile, che supera gli stereotipi e le convenzioni.