Un nuovo quartiere a Bonola
L’ex stabilimento Sifta, un’area di circa 35.000 mq nel quartiere Bonola a Milano, si prepara a rinascere come un nuovo quartiere. Il progetto di riqualificazione, guidato da Borio Mangiarotti, vedrà la collaborazione del Consorzio Cooperative Lavoratori (CCL) e della Libera Unione Mutualistica (LUM). Il piano prevede la costruzione di circa 500 appartamenti, di cui una quota del 40% destinata a edilizia residenziale sociale, con un’aggiunta del 10% per edilizia residenziale convenzionata ordinaria, superando così la quota minima prevista dal piano di governo del territorio. Il progetto prevede inoltre la restituzione ai cittadini di circa 15.000 mq di verde, riconnettendo con il tessuto urbano circostante un’area boschiva fino ad oggi inaccessibile.
La divisione dei ruoli
La collaborazione tra i tre enti prevede una divisione dei ruoli ben definita. Le Cooperative CCL e LUM si occuperanno di sviluppare i 17.500 mq di edilizia residenziale sociale e convenzionata, mentre Borio Mangiarotti si concentrerà sui restanti 17.500 mq di edilizia residenziale in libera vendita. Questo modello di collaborazione, che integra il sociale con il mercato libero, si pone l’obiettivo di creare un quartiere inclusivo e sostenibile, con un focus particolare sulle esigenze degli abitanti del quartiere Bonola.
Un’area verde riqualificata
Uno degli aspetti più importanti del progetto è la riqualificazione di un’area boschiva di circa 15.000 mq, che diventerà un nuovo polmone verde per il quartiere Bonola. La riconnessione di questa area con il tessuto urbano circostante offrirà ai cittadini un nuovo spazio per il relax, lo sport e la socializzazione, contribuendo a migliorare la qualità della vita nel quartiere.
Un modello di riqualificazione innovativo
La riqualificazione dell’ex stabilimento Sifta si presenta come un esempio di come la collaborazione tra pubblico e privato possa portare alla creazione di un quartiere sostenibile e inclusivo. La combinazione di edilizia sociale, residenziale convenzionata e verde pubblico, insieme alla restituzione di un’area boschiva al tessuto urbano, rappresenta un modello di riqualificazione innovativo che potrebbe essere replicato in altre città.