Fermo per tentato omicidio e associazione a delinquere
La Procura di Milano ha disposto il fermo di Daniele Cataldo, uomo di fiducia del capo ultrà Luca Lucci, per il tentato omicidio di Enzo Anghinelli, avvenuto nel 2019. L’indagine, condotta dalla Squadra Mobile di Milano, ha portato alla luce un’organizzazione criminale che si cela dietro la Curva Sud del Milan. Oltre a Cataldo, anche Lucci e altre otto persone, tra cui Christian Rosiello, noto bodyguard di Fedez, sono accusate di associazione per delinquere per una serie di aggressioni, tra cui il tentato omicidio di Anghinelli.
Secondo gli inquirenti, il movente del tentato omicidio risiede nello scontro tra due fazioni di ultras milanisti: la Curva Sud, guidata da Lucci, e i Black Devil, guidati da Domenico Vottari, a cui è legato Anghinelli. Il progetto di Vottari di scalare la Curva Sud avrebbe scatenato la reazione di Lucci e del suo gruppo, che hanno utilizzato la loro influenza nella criminalità organizzata per minacciare Vottari e indurlo a rinunciare ai suoi piani.
La guerra per il controllo della Curva Sud
Le indagini hanno rivelato una serie di atti violenti commessi dalla Curva Sud, finalizzati a mantenere la supremazia conquistata nel 2016 con l’allontanamento dei Commandos Tigre, un gruppo di ultras che, pur essendo consoni alla mentalità ultrà degli scontri, non erano organizzati per difendersi da aggressioni e imboscate. La Curva Sud, sotto la guida di Lucci, ha utilizzato la violenza per eliminare i rivali e consolidare il proprio potere all’interno del tifo organizzato.
L’aggressione ad Anghinelli, avvenuta anche nel luglio 2023, dimostra la spietatezza con cui la Curva Sud agisce. Anghinelli, dopo aver visitato il negozio di tatuaggi di Lucci, è stato aggredito da Cataldo e Islam Hagag, che lo hanno colpito ripetutamente e minacciato con frasi allusive al suo tentato omicidio. Anghinelli, che in quel momento aveva una gamba ingessata, è stato lasciato a terra con la frase “Sei un morto che cammina”.
Il ruolo della criminalità organizzata
Le indagini hanno evidenziato il ruolo della criminalità organizzata nella guerra tra fazioni di ultras. Lucci e il suo gruppo, forti di aderenze alla criminalità organizzata, hanno sollecitato l’intervento di personaggi legati alle famiglie platiote di ‘ndrangheta Barbaro-Papalia per intimidire Vottari e farlo desistere dai suoi propositi di scalare la Curva Sud.
Questo dimostra come la violenza nel mondo del tifo organizzato non sia un fenomeno isolato, ma si intreccia con la criminalità organizzata, creando un contesto di illegalità e intimidazione che minaccia la sicurezza degli stadi e dei tifosi.
La violenza nel tifo organizzato
L’indagine sulla Curva Sud del Milan mette in luce un problema che affligge il mondo del calcio: la violenza nel tifo organizzato. La lotta per il potere tra fazioni di ultras, spesso con legami con la criminalità organizzata, rappresenta una minaccia per la sicurezza degli stadi e dei tifosi. È necessario un intervento deciso da parte delle autorità per contrastare questo fenomeno e garantire un ambiente sicuro e pacifico per tutti gli appassionati di calcio.