La manovra economica del governo Meloni: 30 miliardi di euro per famiglie, sanità e lavoro
Il Consiglio dei Ministri ha approvato la terza manovra economica del governo Meloni, con un pacchetto di interventi per 30 miliardi di euro lordi. La manovra si inserisce nel solco tracciato dalle precedenti, con l’obiettivo di sostenere le famiglie, il lavoro e la sanità.
Tra le misure più importanti spicca la carta per i nuovi nati da 1.000 euro per i genitori con Isee fino a 40.000 euro. Vengono inoltre confermate le misure per il taglio del cuneo fiscale e la riduzione dell’Irpef, che diventano strutturali. Le famiglie più numerose avranno più spazi per le detrazioni fiscali, mentre gli incentivi al lavoro per giovani e donne nel Mezzogiorno vengono confermati.
Il governo ha anche deciso di prorogare il bonus ristrutturazioni al 50% per un altro anno, ma la norma riguarderà solo le prime case. Per le altre, dal 2025 l’agevolazione scenderà al 36%.
Un contributo da 3,5 miliardi di euro per la sanità
Un punto chiave della manovra è il contributo di 3,5 miliardi di euro da banche e assicurazioni, che sarà destinato completamente alla sanità. Il vicepremier Matteo Salvini ha definito l’accordo una “vittoria Lega”, mentre la premier Giorgia Meloni ha rivendicato il successo del governo, affermando che “vedremo con la legge di bilancio” se il governo ha avuto “più coraggio di quello che ha avuto la sinistra quando era al governo”.
Il contributo del settore bancario, che ammonta a 3-4 miliardi di euro in due anni, non comporterà nuove tasse. Le ipotesi al vaglio prevedono due interventi separati e una tantum: sugli incrementi patrimoniali e sull’anticipo di liquidità con le cosiddette Dta, crediti fiscali che vengono differiti.
Tagli ai ministeri e preoccupazioni per i servizi
La manovra prevede anche tagli del 5% per i ministeri, che hanno suscitato preoccupazione per le ricadute sui servizi. Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha rassicurato che “non è vero che arriveranno sempre meno risorse” e che “il bilancio del Ministero è in crescita”.
La sanità è l’unica area che si salva dai tagli, con il ministro Orazio Schillaci che spera in oltre 3 miliardi di risorse.
Un bilancio complesso con luci e ombre
La terza manovra del governo Meloni presenta un bilancio complesso con luci e ombre. Da un lato, il pacchetto di interventi per le famiglie e la sanità è sicuramente positivo, con misure concrete come la carta per i nuovi nati e il contributo da banche e assicurazioni. Dall’altro, i tagli ai ministeri destano preoccupazione, soprattutto per le ricadute sui servizi pubblici. La proroga del bonus ristrutturazioni al 50% per la prima casa è un’iniziativa che potrebbe avere un impatto positivo sull’edilizia, ma la riduzione dell’agevolazione per le altre case potrebbe creare disparità. Sarà interessante vedere come la manovra si svilupperà nei prossimi mesi e quali saranno i suoi effetti concreti sul bilancio dello Stato e sulla vita dei cittadini.