L’Asse Sistino e il lunistizio superiore
Un’affascinante scoperta sta scuotendo il mondo della storia e dell’astronomia: l’Asse Sistino, l’asse urbanistico ideato da papa Sisto V nel XVI secolo per collegare le principali basiliche di Roma, potrebbe essere allineato con il punto più a nord in cui tramonta la Luna sulla Città eterna, un fenomeno celeste noto come ‘lunistizio superiore’.
L’analisi, condotta da Giangiacomo Gandolfi dell’Osservatorio di Roma dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e Gianluca Masi, del Virtual Telescope Project e dell’Inaf-Oar, e presentata a Corfù durante il XII Convegno internazionale ‘The Inspiration of Astronomical Phenomena’, ha rivelato un allineamento preciso del tratto che collega gli obelischi di Santa Maria Maggiore e Trinità dei Monti, lungo circa un chilometro e mezzo, verso un azimut di 307 gradi, con un’elevazione dell’orizzonte di circa 1,5 gradi in direzione del colle di Monte Mario.
Questo allineamento, che trasforma il ‘canyon’ urbano dell’antica ‘via Felice’ in un traguardo telescopico, suggerisce un legame con l’orientamento originario della basilica di Santa Maria Maggiore, concepita per celebrare la Vergine Maria e il suo corrispondente celeste, e prediletta da papa Sisto V come sede della sua tomba monumentale.
Un fenomeno celeste raro
Il ‘lunistizio superiore’, come viene definito questo allineamento, è un fenomeno estremamente raro: si verifica appena qualche decina di volte nel corso di una cinquantina di mesi, a intervalli di circa 18 anni. Questo suggerisce che papa Sisto V e il suo architetto Domenico Fontana, che progettò l’Asse Sistino tra il 1585 e il 1590, potrebbero aver avuto una profonda conoscenza dell’astronomia e dei movimenti celesti, e potrebbero aver intenzionalmente progettato l’asse per allinearlo con questo fenomeno.
A sostegno di questa ipotesi, c’è anche una storica incisione barocca del 1696, che mostra l’obelisco dell’Esquilino usato come l’asta di una meridiana (gnomone) per seguire e tracciare i moti della Luna. Questa incisione dimostra che gli eruditi dell’epoca erano consapevoli dell’esistenza e dell’eccezionalità della configurazione astronomica dell’Asse Sistino.
Un’eredità celeste
La scoperta di questo possibile allineamento lunare aggiunge un nuovo strato di complessità e mistero alla storia dell’Asse Sistino. Se confermata, questa scoperta avrebbe implicazioni significative per la comprensione dell’urbanistica rinascimentale romana e del ruolo dell’astronomia nella progettazione urbana. L’Asse Sistino, già un simbolo di ordine e armonia, potrebbe essere un esempio ancora più sofisticato di come la scienza e la fede si siano intrecciate nel corso della storia, creando un’eredità che continua a stupire e affascinare.